sabato 26 novembre 2022
Il segretario della Cisl chiede un vertice con la premier. "Noi responsabili se ci sarà assicurato un protagonismo, altrimenti manifesteremo". Bene le protezioni dal caro-vita
Il segretario della Cisl Luigi Sbarra

Il segretario della Cisl Luigi Sbarra - Ansa

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La Flat tax «finanziata con i soldi dei pensionati», i nuovi voucher che rischiano di «far crescere lo sfruttamento», l’intervento sul Reddito di cittadinanza «pericoloso e sbagliato», i criteri di» Opzione Donna da rivedere». Le obiezioni alla manovra del Governo Meloni non mancano, ma la Cisl non rompe. Anzi, rilancia per aprire un tavolo di confronto con la premier per migliorare la Legge di bilancio.

Segretario Sbarra, come giudica la manovra approvata dal Governo? La ritenete efficace ed equa?
Abbiamo apprezzato la scelta del Governo di dare continuità e consolidare gli strumenti messi in campo in questi mesi anche dall’esecutivo Draghi per far fronte all’emergenza e al caro prezzi. Diverse misure presenti in Legge di Stabilità rispondono a nostre rivendicazioni e sollecitazioni e danno solidità alle protezioni temporanee rivolte a famiglie, lavoratori e imprese. Tuttavia bisogna fare di più, soprattutto sugli aspetti espansivi e di prospettiva: in testa a tutto crescita e investimenti, lavoro e pensioni, formazione e politiche attive, contrasto all’inflazione e politica dei redditi.

Confindustria l’ha molto criticata, lamentando che non contiene stimoli alla ripresa. È così?
Confindustria indica una sorta di “Contratto per l’Italia”, e ha ragione a farlo. Il Governo deve costruire insieme alle parti sociali un Progetto-Paese che guardi al medio-lungo periodo, ancorato alla crescita economica e salariale, allo sviluppo sostenibile e all’occupazione, alla lotta alla precarietà e la riduzione del divario Nord-Sud, alla transizione digitale e ambientale, all’aumento e la redistribuzione della produttività. Ci sono centinaia di vertenze aperte, tanti settori industriali in cerca di una direzione chiara a cominciare dal comparto dell’auto, delle telecomunicazioni, Ilva, Alitalia. Bisogna fermare le aziende che vogliono delocalizzare.

Chiederete un nuovo incontro alla premier?
Sì, chiediamo urgentemente alla Presidente Meloni di convocarci subito per affrontare e risolvere debolezze e criticità di alcuni provvedimenti da cambiare e migliorare durante l’iter di approvazione definitiva. Bisogna riconoscere la piena indicizzazione delle pensioni, non si può continuare a fare cassa con i pensionati. La rimodulazione porta alle casse dello Stato 2 miliardi nel 2023 e altri 4 nell’anno successivo come risparmi, a fronte di un costo stimato per “Quota 103” di 750 milioni. E allora diciamola tutta: non si può finanziare la Flat tax con i redditi dei pensionati. È un’operazione doppiamente iniqua. Vanno poi tolti i vincoli su Opzione Donna, consolidare l’operazione di riduzione del cuneo fiscale e rafforzate le misure per salvaguardare il potere di acquisto di salari e pensioni indeboliti dall'inflazione. E poi occorre avviare subito i tavoli sulle grandi riforme a partire da pensioni, fisco, salute e sicurezza, sanità e non autosufficienza, Reddito di cittadinanza e politiche attive.

L’intervento di riduzione del cuneo fiscale per quanto riservato ai dipendenti e non alle imprese è però limitato ai redditi bassi, mentre si favoriscono gli autonomi con la Flat tax…
È una proroga dell’intervento sul cuneo che aveva già fatto Draghi, rafforzata di un punto per le fasce fino a 20 mila euro. Noi chiediamo di elevare e rafforzare questa misura e di collegarla a un forte e deciso taglio delle tasse sui redditi da lavoro e pensione, per un sistema fiscale che assicuri il principio costituzionale della progressività. È giusto sostenere il lavoro autonomo, ma occorre più equità. Non dimentichiamo che l’85% del gettito fiscale nel nostro Paese arriva da lavoratori e pensionati che hanno aliquote altissime e pagano fino all’ultimo euro.

Vi preoccupa l’estensione dell’utilizzo dei voucher? Non si rischia di tornare a favorire il lavoro “nero”?
Va evitato il ritorno al mercato selvaggio dei voucher, che in passato ha creato molti più problemi di quanti non ne abbia risolti. I voucher in agricoltura già sono normati per studenti, pensionati e percettori di ammortizzatori sociali. Andare oltre questa platea rischierebbe di indebolire i diritti di lavoratrici e lavoratori, riducendo le tutele assistenziali e previdenziali, senza risolvere nulla rispetto alla mancanza di manodopera denunciata dalle imprese. Inoltre ricordo che la contrattazione agricola già prevede forti flessibilità che consentono ad esempio il lavoro a giornata, con tutte le tutele implicite in un contratto.

Come giudicate la scelta sul Reddito di cittadinanza di prevederne la riduzione prima e la cancellazione poi per chi è teoricamente “occupabile”? Così non rischia di essere solo punitiva verso persone in difficoltà, bollate come “fannulloni”?
Abbiamo detto più volte che in un Paese che ha 5 milioni di poveri, sarebbe un grave errore cancellarlo. Spero che il Governo non voglia intraprendere questa strada pericolosa e sbagliata. Ma il reddito va legato ad un grande investimento sulle politiche attive, le competenze, la formazione, l’accompagnamento e l’orientamento delle persone nelle transizioni. Dobbiamo evitare il rischio di confondere le persone povere e giustamente bisognose di assistenza, da chi non studia o non ha voglia di lavorare.

Sulle pensioni c’è “Quota 103”, vi soddisfa? Il nostro sistema può reggere una pensione ulteriormente anticipata?
È una misura di transizione, accettabile solo se sarà affiancata dall’avvio immediato di un tavolo politico per una riforma complessiva e stabile della previdenza basata su sostenibilità, flessibilità e inclusività. Bisogna restituire alle persone la libertà di andare in pensione anche a partire da 62 anni. Servono poi pensioni di garanzia per giovani e donne, sostegno alla previdenza complementare, conferma ed estensione dell’Ape sociale per i lavori gravosi.

Insomma, è una manovra che merita una mobilitazione creativa come vorrebbe proporvi il segretario della Cgil Landini o risulta accettabile per la Cisl?
Credo che sia interesse anche di questo Governo non spezzare il filo del dialogo, ma anzi assicurare continuità e stabilità al confronto per il bene del Paese. La Cisl incalza su queste priorità. Pronta come sempre ad esercitare responsabilità. Sapendo però che la responsabilità richiede protagonismo e coinvolgimento, senza i quali gli affidamenti restano solo sulla carta. Se così sarà, sapremo come regolarci, valutando insieme alle nostre strutture anche manifestazioni.

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