martedì 21 agosto 2018
L'attore Franco Branciaroli e lo scrittore Luca Doninelli a confronto tra spettacolo, letteratura e spiritualità sul capolavoro di Victor Hugo
E a Rimini vanno in scena «i miserabili», il romanzo-non romanzo
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Ma siamo proprio sicuri che I Miserabili sia un romanzo? Non sarà invece che, andando “oltre il romanzo” come sostiene l’attore Franco Branciaroli, Victor Hugo ha dato all’umanità qualcosa di nuovo e insieme fondamentale, paragonabile alla scoperta del fuoco o all’invenzione della ruota? A sostenerlo è lo scrittore Luca Doninelli e, se si segue con attenzione la sua riflessione, si capisce che non si tratta di un paradosso. Di recente l’autore di Le cose semplici (finalista al Campiello nel 2016) ha sostenuto un serrato corpo a corpo con il capolavoro di Hugo. “C’era da passare dalle mille e cinquecento pagine del libro alle novanta di un copione teatrale”, racconta.

L’iniziativa dell’allestimento è stata appunto di Branciaroli, che nello spettacolo prodotto dal Centro Teatrale Bresciano per la regia di Franco Però ricopre il ruolo del protagonista Jean Valjean. “Un’interpretazione muta e proprio per questo abbastanza impegnativa”, confessa nella testimonianza video con la quale ha voluto essere presente al dialogo sui Miserabili ospitato oggi dal Meeting.

A confrontarsi con Doninelli è stato il biochimico Davide Prosperi, che oltre a essere vicepresidente della Fraternità di Comunione e Liberazione è stato allievo dello stesso Doninelli ai tempi del liceo. Quella per il gran romanzo-non romanzo di Hugo è una passione comune.

Per entrambi, lo snodo decisivo è costituito dalla figura del vescovo Myriel, che nelle prime pagine del romanzo riscatta l’anima dell’ex galeotto Jean Valjean costringendolo a cambiare vita: non andando alla ricerca di sé stesso, come ci si potrebbe aspettare, ma spogliandosi di tutto, fino a un annichilimento che non può non richiamare la Croce di Cristo. Prosperi insiste sulla dimensione eucaristica, Doninelli si concentra maggiormente sulla simbologia del Battesimo, ma entrambi non hanno esitazioni: I Miserabili è un dramma sacramentale, incomprensibile senza la consapevolezza della visione cristiana da cui l’intera vicenda è animata. Proprio per questo, in fondo, non stiamo parlando solo di un romanzo.

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