sabato 15 agosto 2020
I numeri sull'arrivo di migranti "non sono elevatissimi, certamente sono più dell'anno scorso, ma dovuti alla crisi economica della Tunisia. Lunedì sarò a Tunisi con Di Maio e i commissari europei"
Il ministro degli Interni Luciana Lamorgese in Prefettura a Milano

Il ministro degli Interni Luciana Lamorgese in Prefettura a Milano - Ansa

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I numeri sull’arrivo dei migranti “non sono elevatissimi, certamente più alti dell’anno scorso, ma dovuti alla situazione di crisi economica e sociale della Tunisia”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese al termine del comitato nazionale Ordine e Sicurezza pubblica a Milano, dove ha fatto il punto sulla situazione dell'immigrazione. Il problema principale, ha dichiarato, non sono tanto i numeri - 15mila le persone arrivate in Italia - “ma è quello di organizzare l’accoglienza in tempi di coronavirus: devono fare tutti la quarantena di 14 giorni”. E poi soprattutto “bisogna sempre contestualizzare le situazioni” ha aggiunto, spiegando che la la Tunisia attualmente versa in una situazione “di grave crisi: famiglie intere sono partite pensando di trovare migliori condizioni di vita in Italia. Gli arrivi sono determinati da sbarchi autonomi difficilmente gestibili, nel senso di fermarli in mezzo al mare. Ed erano piccole imbarcazioni, gommoni”. Per questo, Lamorgese ha annunciato una visita in Tunisia domani, lunedì 16 agosto, dove si recherà insieme al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e ai commissari europei Ylva Johansson (Affari interni) e Olivér Várhelyi (Vicinato e Allargamento). La presenza di questi ultimi è particolarmente importante. “Ho detto a Johansson che si tratta di un problema che riguarda l’Europa - ha ribadito il ministro - e che sarebbe opportuno che ci andassimo insieme. La Tunisia è una giovane democrazia, va supportata. E lo stesso presidente tunisino Sayed, che due settimane è anche andato di persona a Sfax - dove ci sono gli imbarchi e ha mandato i magistrati per sgominare le bande criminali - mi ha detto che non ha mai visto l’Europa”, ovvero i rappresentanti europei.

Tra Italia e Tunisia i rapporti sono ottimi. “Abbiamo fatto ricominciare i reimpatri di migranti al ritmo di 80 persone a settimana e loro operano per sgominare le bande criminali che organizzano i viaggi verso l’Italia. Hanno accolto le nostre richieste, sono ripartiti i voli con i ritmi precedenti e di questo siamo grati”.

Per quanto riguarda il nuovo decreto Immigrazione, destinato a modificare i precedenti provvedimenti firmati dall’ex titolare del Viminale Matteo Salvini, bisognerà aspettare settembre. “Il testo è stato chiuso con la maggioranza - ha spiegato il ministro - e verrà esaminato appena il presidente del Consiglio lo riterrà opportuno, dopo il periodo estivo”. E ai non pochi sindaci che si sono detti preoccupati per la futura organizzazione dell’accoglienza, il ministro fa sapere che “il vecchio sistema ‘Sprar’ (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr.), e che noi chiameremo 'Sai’, prevederà che i Comuni se ne facciano carico ma tenendo in considerazione la disponibilità dei sindaci e soprattutto le risorse economiche a disposizione. Servono risorse ingenti, dunque sarà un sistema che entrerà a regime nel tempo. Il livello ottimale si raggiungerà gradualmente”.

Il comitato per l'ordine e la sicurezza riunito a Milano

Il comitato per l'ordine e la sicurezza riunito a Milano - Fotogramma

Su altri temi legati alla sicurezza come la movida, con le recenti chiusure di numerosi locali e il rischio di nuovi contagi (e l’impennata che si sta registrando nei Paesi vicini), il ministro fa sapere che si terrà presto una Conferenza Stato-Regioni. “Per quanto riguarda la chiusura dei locali di divertimento decisa da alcune Regioni, ritengo che una regia nazionale ci debba essere. So che si farà quanto prima un incontro per cercare di determinare delle linee comuni”. L’appello rivolto soprattutto ai giovani, è quello della responsabilità, perché “molto dipenderà dal comportamento di ciascuno”.

Sul tema immigrazione non sono mancate le critiche dalla Lega: “15.406 sbarchi da inizio anno a oggi, contro i 4.261 dello stesso periodo di un anno fa - ha dichiarato Salvini -. Il fallimento di questo governo è nei numeri, mentre il ministro Lamorgese si vanta di aver controllato più di 20 milioni di italiani durante l’emergenza Covid”.

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