sabato 24 giugno 2017
Seggi aperti per 4 milioni di italiani dalle 7 alle 23 in 111 Comuni. Per due su tre sarà una sfida tra centrodestra e centrosinistra.
Manifesti elettorali a Genova (Ansa)

Manifesti elettorali a Genova (Ansa)

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Sono 4,3 milioni gli italiani chiamati nuovamente alle urne per il turno di ballottaggio nei Comuni andati al voto l'11 giugno scorso e dove non è stato eletto il sindaco al primo turno. Sono 101 i Comuni al voto nelle regioni a statuto ordinario, dieci nelle Regioni a statuto speciale.

Le operazioni di voto si svolgeranno domenica dalle ore 7 alle ore 23; lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto e dopo il riscontro del numero dei votanti. Tra i Comuni interessati dal voto, tutti con popolazione superiore a 15.000 abitanti diecimila in Sicilia), ci saranno anche 22 capoluoghi, di cui tre di Regione: Genova, l'Aquila, Catanzaro e 19 di Provincia: Asti, Como, La Spezia, Lecce, Oristano, Padova, Piacenza, Rieti, Verona, Taranto, Gorizia, Alessandria, Lodi, Monza, Lucca, Pistoia, Belluno, Parma, Trapani.

I risultati delle operazioni elettorali saranno diffusi in tempo reale. Il ministero dell'Interno ricorda che, configurandosi il turno di ballottaggio come una prosecuzione delle operazioni del primo turno, potranno votare in occasione del ballottaggio solo gli elettori che abbiano maturato il relativo diritto entro l'11 giugno 2017 (giorno del primo turno di votazione); peraltro gli aventi diritto al voto potranno partecipare al turno di ballottaggio anche se non si siano recati a esprimere il voto nella votazione del primo turno.
Per poter esercitare il diritto di voto presso l'ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risulta iscritto, l'elettore dovrà esibire, oltre ad un documento di riconoscimento, la tessera elettorale personale a carattere permanente.

Il centrodestra è avanti in 13 capoluoghi (Genova, Catanzaro, Asti, Como, La Spezia, Lecce, Oristano, Padova, Piacenza, Rieti, Verona, Taranto, Gorizia); il centrosinistra in 6 (L'Aquila, Alessandria, Lodi, Monza, Lucca, Pistoia), mentre in due città a contendersi la poltrona da sindaco sono due liste civiche, a Belluno e a Parma (in quest'ultima a correre per una delle due è il sindaco uscente Federico Pizzarotti, ex M5S che si è ricandidato a primo cittadino).

Il M5S riesce a portare un suo esponente al ballottaggio in due casi: ad Asti, dopo il riconteggio delle schede, grazie a soli 6
voti, il pentastellato Massimo Cerruti, con il 15,3%, sfida il candidato del centrodestra Maurizio Rasero, che l'11 giugno ha
raccolto il 47,62% delle preferenze. A Carrara (che non è capoluogo), Fabrizio de Pasquale (M5S) con il 27,3% delle
preferenze, sfiderà Andrea Zanetti del centrosinistra, che ha raccolto il 25,3% dei consensi.

A Trapani si svolgerà un ballottaggio particolare: Mimmo Fazio (centrodestra), indagato, è stato estromesso dal ballottaggio per non avere volontariamente designato gli assessori. Sulla scheda ci sarà quindi solo il nome di Piero Savona (centrosinistra) che per vincere dovrà avere oltre il 25% dei consensi ed un'affluenza di oltre il 50%. In caso contrario, arriverà un commissario.

Tre i capoluoghi nei quali al primo turno è già stato eletto il sindaco: Cuneo, che se l'è aggiudicata il centrosinistra, Frosinone, che rimane al centrodestra e Palermo, dove Leoluca Orlando è riuscito ad occupare per la sesta volta nella sua vita lo scranno più alto di Palazzo delle Aquile. In tutti e tre i casi si tratta di una riconferma di primi cittadini uscenti.

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