martedì 5 novembre 2019
Una delegazione della Fnsi, dell'Alg e di Articolo 21 in redazione per portare solidarietà a Nello Scavo sotto scorta dopo le sue inchiesta sulla Libia e le connessioni con l'Italia
Avvenire nel mirino, solidarietà dei giornalisti
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Una "scorta mediatica" nella redazione di Avvenire. "Siamo qui per solidarizzare con il giornalista Nello Scavo e chiedere agli altri giornali e agli altri colleghi di riprendere le inchieste e pretendere risposte dal governo, alle domande aperte" sul trafficante libico Bija e le sue connessioni con l'Italia che Avvenire ha documentato e portato alla ribalta.

Così si è espresso il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Beppe Giulietti, a capo di una delegazione della Fnsi arrivata alle 15 nella sede milanese del quotidiano cattolico per portare solidarietà al reporter Nello Scavo, minacciato per il suo lavoro giornalistico sulla Libia e sul traffico di uomini e donne migranti.

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Marco Tarquinio ha commentato il significato della protezione decisa per Scavo e la collega Nancy Porsia. “Tutto questo - ha ricordato - a causa di minacce che arrivano dall’estero. Un fatto nuovo, e secondo la stampa internazionale mai accaduto prima, che conferma la consistenza e la portata della nostra inchiesta e di quanto abbiamo scoperto. Un lavoro che va avanti e certo non si fermerà”.

Scavo ha ringraziato le autorità, in particolare la Polizia di Stato di Milano e Como che gli permettono di continuare la vita professionale e familiare in sicurezza e senza limitazioni. Gratitudine che il cronista di Avvenire ha rinnovato anche per il Viminale, che specialmente con il viceministro dell’Interno Vito Crimi segue da vicino il dispositivo di sicurezza messo in campo anche per la giornalista Nancy Porsia.

"Non voglio che si parli solo di me, parlate delle colleghe che stanno raccontando la Libia, diamo voce alle loro inchieste", ha aggiunto il giornalista di Avvenire, chiedendo sostegno per le giornaliste Nancy Porsia, Francesca Mannocchi e Alessandra Ziniti. Non è mancata una battuta rivolta al direttore Marco Tarquinio - "è il mio giubbotto antiproiettili" ha scherzato Scavo che lo ha ringraziato assieme a tutta la redazione, semplicemente dicendo "è come se quegli articoli li avessimo firmati tutti insieme".

L’incontro è stato voluto anche dall’associazione Articolo21 e dall'Associazione Lombarda dei Giornalisti, presenti tra gli altri il presidente dell'Alg, Paolo Perucchini, Pino Nardi, Anna Del Freo, segretario generale aggiunto della Fnsi e nel comitato direttivo della Federazione europea dei giornalisti e Danilo De Biasio, portavoce di Articolo21 per la Lombardia. In modo informale quanto caloroso anche alcuni amici di Libera e di Mediterranea Saving Humans sono passati a supportare il lavoro in prima linea di Nello Scavo e di Avvenire.

Non è mancato l’abbraccio di Elisa Signori Rocchelli, mamma di Andy Rocchelli il fotoreporter italiano ucciso durante il conflitto in Ucraina, e ora presidente di Articolo21 in Lombardia, accompagnata da altri giornalisti dell’associazione, tra cui Paolo Maggioni. Amicizia e incoraggiamento a tutta la redazione è stata espressa da Cecilia Strada e Maso Notarianni, di Mediterranea Saving Humans, la piattaforma civica italiana con cui ha navigato spesso Avvenire durante le operazioni di testimonianza e soccorso proprio nel Mar Libico.

Solidarietà ad Avvenire è arrivata anche da Lorenzo Frigerio, in rappresentanza di Libera, e da Monica Forni, dell’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi). A Milano è voluto giungere anche Pier Giorgio Severini, presidente associazione stampa delle Marche. Il direttore di Civiltà Cattolica nel corso di una videointervista ha trasmesso l’incoraggiamento ad Avvenire e al suo giornalista: “Bisogna sostenerlo - ha detto padre Antonio Spadaro - perché è voce ed espressione di chi non ha voce”.

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