martedì 31 marzo 2015
​I vescovi della metropolia salentina lunedì sera in preghiera per richiamare alla speranza contro la Xylella fastidiosa che sta uccidento un patrimonio secolare.
COMMENTA E CONDIVIDI
«Liberaci dal fango di ogni tipo di interesse, perché possiamo custodire i nostri campi e il nostro mare; liberaci da ogni paura e fa’ che la nostra fatica per rendere la nostra terra bella e piena di frutti, vinca sul possesso e sullo sfruttamento selvaggio per l’ingordigia di pochi; donaci fraternità e solidarietà perché i giovani possano correre liberamente su campi seminati di futuro, vegliati ancora dagli ulivi secolari del nostro Salento». È l’accorata la preghiera dei Vescovi della Metropolia salentina, D’Ambrosio (Lecce), Caliandro (Brindisi-Ostuni), Negro (Otranto), Angiuli (Ugento-Santa Maria di Leuca) e Filograna (Nardò-Gallipoli). Ieri sera, fianco a fianco, hanno guidato la Via Crucis che ha attraversato le campagne tra Gagliano del Capo e il Santuario di Leuca. Un modo per richiamare alla speranza contro il 'cancro', il batterio della 'Xylella fastidiosa' che rischia di distruggere il patrimonio millenario degli ulivi pugliesi, ma anche per «ricordare le ferite di cui soffre la nostra terra, che possono essere guarite solo da coscienze animate dalla giustizia e da mani solidali». Evocativo della Settimana Santa il titolo dell’iniziativa interdiocesana, 'Un Getsemani senza ulivi'. Un richiamo alle istituzioni per favorire un dialogo che ridoni speranza a «una terra già povera e che possiede la sola ricchezza del Creato e dell’ingegno dei suoi figli, ulivi secolari verdeggianti, mare cristallino e incontaminato, mani ruvide di lavoro che sanno donare, menti e cuori abituati a sognare».  Sul fronte istituzionale, dopo la manifestazione di protesta di domenica a Lecce, con oltre 5mila partecipanti, ieri mattina si è fatto il punto della situazione in Regione Puglia, alla presenza dei vertici regionali e del commissario per l’emergenza Giuseppe Silletti, il quale ha ribadito che il piano delle eradicazioni andrà avanti nonostante i temuti stop legati ai ricorsi. Proprio dei giorni scorsi infatti, la «sospensiva» del Tar di Lecce ha bloccato alcuni espianti selettivi nell’agro di Oria, nel brindisino. «Il piano procede – ha ribadito il commissario – con una campagna di taglio selettivo delle piante a rischio per evitare il contagio che potrebbe compromettere seriamente la produzione futura di olio nella zona. I tagli stimati saranno inferiori al quantitativo annuale di espianti normalmente effettuato su richiesta dei proprietari».  Qualche timida speranza, nel frattempo, giunge dal mondo della ricerca: l’Università del Salento e il Distretto tecnologico agroalimentare della Regione Puglia, su sollecitazione di Coldiretti, stanno sperimentando  un nuovo «vettore selettivo» che viaggiando nelle nervature degli alberi potrebbe distruggere il batterio che provoca il disseccamento.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: