mercoledì 3 aprile 2019
L'unica rimasta a pattugliare il Mediterraneo ha soccorso 64 naufraghi. Ancora nessuna notizia delle altre decine di migranti che sarebbero dispersi
(Fabian Heinz/Sea-eye.org)

(Fabian Heinz/Sea-eye.org)

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La nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye ha portato a termine un operazione di soccorso, salvando la vita di 64 persone.

 

 

L'SOS dall'imbarcazione in difficoltà era arrivato - e poi rilanciato attraverso il sistema di Alarmphone - questa mattina alle 10,30: dopodiché i volontari avevano smistato le coordinate dell'imbarcazione in avaria che si trovava non lontano dalla città libica di Zaura.

La comunicazione da Alarm Phone è stata inviata sia alla cosiddetta Guardia costiera libica sia direttamente all'equipaggio della nave Alan Kurdi, unica rimasta in mare a pattugliare la zona Sar, che a distanza di poche ore ha provveduto a portare a termine il salvataggio. Come ha confermato anche su Twitter la stessa Ong Sea-Eye.

Stando alle primissime informazioni tra le 64 persone ci sarebbero anche 10 donne e 2 bambini.

Dopo che l'operazione di soccorso si è conclusa, la Ong Sea-Eye ha postato su Facebook un breve video in cui si possono vedere i naufraghi prima su un gommone e poi a bordo della nave Alan Kurdi: alcuni si inginocchiano per ringraziare verso il cielo, altri sono avvolti nelle coperte. Ci sono anche diversi bambini, tra cui uno di piccolo di 11 mesi e uno di 6 anni.

COME FUNZIONA IL SISTEMA DI ALARM PHONE

Alarm Phone di Watch The Med è stato istituito nell'ottobre del 2014 da una rete di attivisti e volontari in Europa e Nord Africa. Il progetto ha creato una linea telefonica diretta e autorganizzata per i naufraghi in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo. Offre la possibilità alle imbarcazioni in difficoltà una seconda possibilità di diffondere il loro SOS. E una volta ricevuta la telefonata, documenta e mobilita in tempo reale attraverso i social network e le mail le guardie costiere di riferimento e le navi delle Ong.

Va precisato che Alarm Phone non è un numero per il salvataggio, ma un numero di allarme a supporto delle operazioni di salvataggio.

In questo modo Alarm Phone esercita pressione affinché si portino a termine i salvataggi in mare, come è accaduto oggi con la nave Alan Kurdi che già da martedì pattugliava la cosiddetta Sar nel Mediterraneo centrale alla ricerca purtroppo di un'altra imbarcazione con altre 50 persone a bordo che avevano inviato una richiesta di soccorso lunedì e di cui tuttora non si è avuto più traccia. E altre 41 persone risultano disperse già da sabato.

A poche ore dal soccorso la nave Alan Kurdi ha fatto richiesta alle istituzioni europee di indicare loro un porto di approdo per l'equipaggio e le persone salvate.

Appello che è stato rilanciato anche da Operazione Mediterranea: "Ora Italia e Malta assegnino loro un porto sicuro di sbarco".

Concluso il soccorso, si è aperto lo scenario tutto politico dell’assegnazione di un porto sicuro: la nave Alan Kurdi e l’Ong WatchMed che ha collaborato nel coordinamento dei soccorsi hanno chiesto agli Stati europei di indicare un approdo sicuro, alla luce anche delle recenti dichiarazioni della Commissione europea che aveva ribadito che la Libia non ha porti sicuri.

Su questo punto anche la Marina libica è intervenuta: «Siamo un’istituzione degna di rispetto e, in caso di violazione della sovranità del nostro Paese, risponderemo conformemente al diritto internazionale» ha precisato il portavoce della Marina libica, l’ammiraglio Ayob Amr Ghasem, spiegando così la decisione delle autorità di Tripoli di dare indicazione alle Ong di non entrare nelle acque territoriali libiche per soccorrere i gommoni.

L’appello per il cosiddetto place of safety, rilanciato anche dai volontari di Operazione Mediterranea, pronti a riprendere il mare – «Ora Italia e Malta assegnino loro un porto sicuro di sbarco» – è stato respinto in modo netto dal ministro Salvini: «Nave battente bandiera tedesca, Ong tedesca, armatore tedesco e capitano di Amburgo. È intervenuta in acque libiche e chiede un porto sicuro. Bene, vada ad Amburgo». La prima e unica apertura è arrivata dal sindaco Orlando che ha indicato la sua Palermo quale porto sicuro, nel caso in cui non si trovino subito «alternative».

 

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