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Dati sui cristiani in America Latina e un problema di metabolismo

Guido Mocellin domenica 30 novembre 2014
Le due consecutive trasferte di Francesco hanno concentrato su di lui l'attenzione dell'opinione pubblica ecclesiale, compresa quella che si confronta sulla Rete: si sale dal 25% di link strasburghesi dei giorni scorsi fino al 40% di link turchi in questo finesettimana.Ma una piccola porzione di attenzione è ricaduta anche sull'America Latina, e ne sono veramente lieto. Il motivo infatti è una recente ricerca ( http://tinyurl.com/naeav8q ) del Pew Research Center, autorevole istituto statunitense che studia (anche) i rapporti tra religione e società, il quale ha messo a fuoco, intervistando 30.000 persone, le dinamiche del calo, negli ultimi 50 anni, dei cattolici latinoamericani dal 90 al 69%, e la corrispondente crescita dei protestanti, prevalentemente pentecostali ed evangelicali, dal 4 al 19%. Finora le numerose ma brevi riprese italiane online (almeno una decina) si erano orientate a interpretare i dati in termini di concorrenza tra confessioni cristiane. Manifestando o una contenuta soddisfazione (le voci evangeliche) o una preoccupazione (le voci cattoliche di tentazione “paneinpietrista”) in cui si adombrava, chi più chi meno, l'inidoneità di papa Francesco a invertire il trend, o addirittura la sua responsabilità nell'averlo causato.Ma il 28, finalmente, sul blog di Alver Metalli Terre d'America, si è intrapresa ( http://tinyurl.com/kzygvsk ) un'analisi più ampia e approfondita dei dati della ricerca, dando la parola a un interlocutore – il prof. Guzmán Carriquiry Lecour – che in base alla lunga attività in Santa Sede, dove credo sia tuttora il non-chierico più alto in grado, non può essere sospettato di tentazione “pietrainpanista”.Alla quale invece mi abbandono io. Per suggerire che, se è vero che quando i cristiani si avvicinano a Gesù Cristo, è più facile che si avvicinino tra di loro, dovremo imparare a metabolizzare senza troppa enfasi i passaggi onesti da una denominazione cristiana all'altra: quando alla “nostra” qualcuno arriva, come quando se ne parte.