Carlo Conti: "Il mio futuro a Sanremo? Pronto a tutto"
Il direttore artistico del Festival sull'ipotesi di un terzo mandato: "Al servizio della Rai". E domani sera su Rai 1 la gara dei giovani "Sarà Sanremo"

«L’azienda tutti i giorni mi dimostra fiducia e stima ed è pronta a qualunque mia decisione. Io sono sempre al servizio della Rai e sono pronto a tutto». Con queste parole, pronunciate durante la presentazione della finale di Sarà Sanremo, oggi in prima serata su Rai1, Carlo Conti sembra aprire alla possibilità di continuare alla direzione del festival anche nel 2027.
Alla vigilia della gara che decreterà l’accesso all’Ariston a febbraio per 4 giovani concorrenti delle Nuove Proposte, il direttore artistico, tra il successo del Festival 2025 e i lavori in corso per l’edizione del 2026, non si tira indietro su quella del 2027. Se arrivasse il terzo mandato? «Un mio concittadino fiorentino diceva: “Del diman non v’è certezza”» commenta sibillino.
Una certezza c’è, almeno per cinque anni la Rai e Sanremo, dopo il lungo braccio di ferro e le polemiche, saranno ancora legati dalla nuova convenzione, come annunciato ieri in conferenza stampa nella città dei fiori dal sindaco Alessandro Magher soddisfatto «per il proseguimento del rapporto con la Rai, con la quale abbiamo sempre lavorato benissimo e lavoreremo benissimo in futuro per almeno cinque anni e speriamo anche ben oltre». Pace fatta anche sul versante Rai con le rassicurazioni di Williams Di Liberatore, direttore Intrattenimento Prime Time: «Abbiamo avuto una primavera e un’estate calde per via del bando. Ma oggi siamo qui a testimonianza del fatto che la Rai c’è stata, c'è e ci sarà nei prossimi anni».
Un Festival che qualche mese fa sembrava dover traslocare altrove. Ma per Conti: «Rai e Sanremo sono due cose inscindibili: la prima ha la forza organizzativa, solo lei è capace di creare quel carrozzone che coinvolge tutto il Paese, il secondo è il marchio».
Carlo Conti comincia così il lungo cammino verso il Festival di Sanremo, in programma a febbraio dal 24 al 28. E lo fa stasera con la finale di Sarà Sanremo, il programma in diretta tv in prima serata su Rai1 (e in simulcast su Radio2 e su RaiPlay) dal Casinò della città dei fiori, che decreterà i due giovani artisti che - insieme ad altri due provenienti da Area Sanremo, Mazzariello e il trio Sonico, Blind ed Elma - saranno in gara tra le Nuove Proposte sul palco dell'Ariston.
In finale a Sarà Sanremo, dopo le selezioni sulle mille candidature arrivate, sono arrivati Antonia, Angelica Bove, Nicolò Filippucci, Seltsam, Senza Cri, Welo: due di loro stasera potranno festeggiare il pass per Sanremo. A giudicarli la Commissione musicale composta da Manola Moslehi, Carolina Rey, Ema Stokholma, Daniele Battaglia ed Enrico Cremonesi - insieme a Carlo Conti e Claudio Fasulo.
In Riviera si è colta l’occasione anche per annunciare le prime novità. «Ema Stockholma, Manola Moslehi e Carolina Rey saranno le conduttrici del PrimaFestival - ufficializza Conti -. Sono lieto di annunciare anche che al Dopo Festival con Nicola Savino, che torna al Casinò di Sanremo, a coordinare i contributi musicali ci sarà il maestro Enrico Cremonesi. Daniele Battaglia invece sarà il conduttore del Suzuki Stage in piazza Colombo. E quando sarà la volta del momento dei giovani accanto a me ci sarà sul palco dell’Ariston Gianluca Gazzoli». Lo stesso Gazzoli lo affiancherà anche stasera. E al Casinò ci sarà anche Settembre, vincitore delle Nuove Proposte dello scorso anno.
L'appuntamento di oggi ospiterà anche i 30 Big scelti dal direttore artistico, che sveleranno il nome del brano con il quale parteciperanno al Festival e il suo significato. Ma proprio sui nomi in concorso si sono scatenate le polemiche per la (presunta) assenza delle star di punta e la presenza di molti giovani sconosciuti ai più (ma che magari riempiono i palazzetti).
«Le polemiche? Non è Sanremo se non ci sono» minimizza sorridendo Carlo Conti. Sui criteri di scelta dei tanti giovani, sia tra i Big sia tra Le Nuove Proposte, spiega: «Siamo andati a cercare soprattutto l’originalità». Mentre sui brani dei Big in gara spiega che c'è ancora più varietà che in passato. «C’è il rock, la ballad, il grande ritorno del cantautorato, ci sono dei brani che si ispirano a ritmi latini, c'è la grande forza del rap, c’è la grande forza del pop più classico. Sia tra i Big che tra i giovani. C’è proprio di tutto. Una varietà che, forse, neanche lo scorso anno c'era. E oltre alla varietà non dimenticate che ci saranno gli ospiti, su cui stiamo lavorando, a impreziosire il Festival». Come dire, aspettate di ascoltare i brani e le sorprese, prima di giudicare.
Anche perché in questi anni il Festival di Sanremo ha fatto la sua parte nel lanciare le hit che dominano le classifiche. «La musica italiana vive un fermento straordinario. Se guardate la hit parade di fine anno di soltanto dieci, dodici anni fa, trovate sette o otto brani stranieri e due o tre italiani – analizza - . Adesso, anche la hit parade di quest’anno vede dieci brani italiani e uno o due stranieri. E, orgogliosamente, di questi dieci brani più venduti e più ascoltati durante l’anno, molti provengono proprio dal Festival di Sanremo».
«Questo vuol dire che la musica italiana sta andando fortissimo. C’è grande fermento, grande fermento da parte dei cantanti e da parte dei produttori, che fino a qualche anno fa erano un pochino spariti. Quindi c’è grande voglia di fare, di proporre, di mettersi in discussione e di proporre anche cose nuove. La musica italiana è in estrema salute», conclude Conti. Che ringrazia anche le case discografiche, anche se la federazione dell’industria musicale italiana Fimi ha sottolineato da tempo come le etichette si sentano penalizzate per i costi sempre più elevati per portare un artista al Festival che superano i rimborsi ricevuti, minacciando di fare un passo indietro.
Ma già in Riviera sta crescendo la fibrillazione per quello che resta il più grande evento nazionalpopolare del Paese. Insomma, «Tutti cantano Sanremo» resta il motto di Carlo Conti che dà il titolo alla nuova campagna di comunicazione Rai. Gli spot mostreranno l'esibizione di diverse orchestre che, nelle piazze principali delle oltre sette città italiane coinvolte, tra cui Trento, Parma, Roma e Cosenza, eseguono due famosi brani della storia di Sanremo mentre i cittadini cantano in un grande happening musicale collettivo. «Perché Sanremo è Sanremo». Pippo Baudo docett.
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