lunedì 29 agosto 2016
L'unico a fare una domanda un po' scomoda è un ragazzo timido: non crede che Facebook stia allontanando la comunicazione reale tra le persone?
Zuckerberg alla Luiss dribbla sugli eccessi di Facebook
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L'unico a fare una domanda un po' scomoda è un ragazzo timido: non crede che Facebook stia allontanando la comunicazione reale tra le persone? Per il resto l'incontro col fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, alla Luiss di Roma è stato tutto sorrisi e complimenti. «Apprezzo molto la vostra presenza qui» dice Mark agli studenti. I quali, in cambio, lo mangiano con gli occhi. C'è chi ne invidia soldi e successo e chi la possibilità di cambiare le cose. Molti altri, invece, si accontenterebbero di un posto in una delle aziende più famose del pianeta: la sua. «Sono venuto a Roma a caccia di Pokemon» scherza Zuckerberg. Una battuta che gli serve per magnificare la bellezza della cosiddetta realtà aumentata e per accennare ad alcuni scenari futuri possibili del web e dei social. «Presto presenteremo un progetto di smart-home per collegare tutta la casa. Sarà possbile controllare cose come luci, musica, porte e temperature con comandi vocali» (come fanno già altri progetti già esistenti  ndr).Stiamo provando anche a creare cose divertenti come il riconoscimento facciale degli amici che suonano al campanello di casa per aprire loro in automatico la porta d'ingresso». E la pur garbata accusa a Facebook (e quindi a lui) di avere rovinato la comunicazione interpersonale? Dribblata in due mosse. «Se pensassi di aver rovinato la comunicazione, cambierei il nostro prodotto - risponde Zuckerberg -. La maggior parte degli utenti di Facebook non sostituisce l'interazione dal vivo con quella online ma si tiene in contatto con persone che altrimenti non vedrebbe; se andassi a cena dalla mia famiglia e poi comunicassimo tutti su Facebook, ognuno in una stanza diversa, allora sarebbe preoccupante». Seconda mossa, con chiosa finale: «Niente sostituisce l'interazione faccia a faccia, con Facebook vediamo gli aggiornamenti di persone che magari non chiamiamo o non possiamo visitare ma ci fa piacere sapere come stanno e cosa fanno; non stiamo rovinando nulla, stiamo estendendo quello che già facciamo». Dopo avere magnificato Roma, avere sottolineato l'importanza del latino (che Zuckerberg ha studiato «con altre 7 lingue»), arriva la conferma che Facebook Italia donerà 500.000, euro alla Croce Rossa «che potranno essere utilizzati sulla sul social per promuovere le attività di cui c'è maggiore bisogno: ricerca di volontari, richiesta di donazione di sangue, mettersi in contatto per le  persone che hanno bisogno di un posto in cui stare». In pratica: non soldi ma pubblicità. Cosa che gli ha attirato numerose creitiche sul suo stesso social.La diretta su Facebook dell'incontro non sfonda: meno di 70mila spettatori. Non solo. Mentre in sala lo applaudono, sui social spunta qualche critica: perché nessuno gli ha chiesto quanto sarebbe disposto a perdere in business e numeri per cacciare da Facebook i divulgatori di bugie e di odio? Persino la politica interviene. Dalla sua pagina Facebook, Giorgia Meloni attacca: «Ora che Zuckerberg è stato ricevuto dal Papa chissà se da domani le pagine Facebook con bestemmie rispetteranno ancora "i canoni della comunità del web", così come il social ci ha risposto quando gliele abbiamo segnalate nei mesi scorsi». Mark (per ora) non risponde. Si sta godendo gli applausi.
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