sabato 28 agosto 2010
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Quelli di opposta fazione al consigliere regionale della Lega, Daniele Belotti, da tempo l’hanno bollato come l’«ideologo della Curva Nord», la casa degli ultrà dell’Atalanta. Ma quella di “ideologo” del tifo caldo atalantino è un’etichetta che Belotti ci tiene a staccare via subito: «Se fossi davvero la mente pensante della Curva Nord, che frequento da abbonato da 35 anni e sulla quale ho anche scritto un libro, le pare che si sarebbero potuti verificare gli scontri di Alzano di martedì sera? Quello che dispiace poi è che il ministro Maroni aveva proposto un incontro con gli ultrà nerazzurri per discutere della tessera del tifoso e invece loro l’hanno rifiutato...». Dopo gli incidenti del “Berghem Fest” ormai si è alzato un muro di gomma tra la frangia estrema del tifo bergamasco che ribadisce il suo «no alla tessera del tifoso» e il ministro Maroni. «E sbagliano, perchè in fondo cosa cambia tra l’attuale prassi del comprare il biglietto nominale mostrando la carta d’identità e il prendere una tessera da socio e sostenitore del proprio club? Il problema è che si sta facendo confusione sull’Art. 9 della normativa che recita: “è fatto divieto alle società di vendere o distribuire titoli di accesso (all’impianto sportivo) a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti Daspo (ovvero a soggetti che siano stati comunque condannati, anche con sentenza non definitiva, per i reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive - reati da stadio - ”. Ebbene, i tifosi che sono incappati nel Daspo, saranno l’80% rispetto a quei pochi che invece hanno avuto condanne per direttissima, e non è che non possono rientrare allo stadio se prima non sono trascorsi i 5 anni dalla condanna, così come hanno frainteso gli ultrà. L’accesso ai “daspati” in realtà può essere garantito già il giorno dopo che è terminata la loro condanna. Ma sembra non ci sia verso di far capire questo passaggio allo “zoccolo duro” che contesta...». Uno “zoccolo duro”, quello atalantino che ha incendiato auto ad Alzano e oggi rischia di far mettere in marcia per la prima trasferta di Varese degli ultrà sprovvisti della tessera del tifoso. «Conoscendo bene la Curva Nord non credo che ci saranno dei gruppi di tifosi sprovvisti di tessera che andranno a Varese. Quando parliamo di “zoccolo duro” è perchè nella Curva atalantina la maggioranza è assolutamente pacifica e propositiva, ben disposta anche al discorso tessera, come dimostrano i 15mila abbonati della nuova gestione Percassi. Basti pensare poi a un evento unico in Italia come la “Festa della Dea” che si tiene in luglio, organizzata dagli stessi ultrà e che raccoglie 12mila persone a serata che si divertono, socializzano, ma soprattutto raccolgono fondi per progetti di cooperazione e solidarietà. Lo sa bene il L’Aquila Rugby che sulla maglia porta la scritta “Curva Nord Atalanta”. Il mondo ultrà atalantino è fatto di tante contraddizioni e certi episodi di violenza poi fanno passare sottotraccia le tante iniziative lodevoli che sono capaci di mettere in piedi, trascinando in queste, anche gran parte degli altri gruppi del tifo organizzato sparsi per l’Italia».
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