lunedì 20 gennaio 2020
Il pianista e direttore d'orchestra russo, 82 anni, è tra gli interpreti più importanti degli ultimi 50 anni. Vinse il Chopin a 18 anni nel 1955 e nel 1962 il Čajkovskij.
Il pianista e direttore d'orchestra russo natualizzato islandese Vladimir Ashkenazy

Il pianista e direttore d'orchestra russo natualizzato islandese Vladimir Ashkenazy - Ansa

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Vladimir Ashkenazy, pianista e direttore d'orchestra, tra gli interpreti più importanti del secondo Novecento, ha deciso «che è giunto il momento di ritirarsi dalle esibizioni pubbliche e di farlo con effetto immediato», come ha fatto sapere in una nota la sua agenzia.

Nato nel 1937 a Nizhny Novgorod (allora Gor'kij) in Unione Sovietica da padre ebreo e madre russo-ortodossa, Ashkenazy vinse a 18 anni nel 1955 il Concorso Chopin a Varsavia. e l'anno successivo il Regina Elisabetta di Bruxelles. La sua consacrazione definitiva avvenne nel 1962 quando condivise il primo premio del Concorso Čajkovskij a Mosca con il pianista britannico John Ogdon.
Negli anni successivi Ashkenazy si è affermato come uno dei più importanti pianisti della scena mondiale, anche grazie a una numerosa serie di pubblicazioni discografiche, prima con Deutsche Grammophon e poi con Decca: i 24 Preludi e fughe di Dmitrij Šostakovič (di cui era amico), l'integrale delle sonate di Aleksandr Skrjabin, di Beethoven, dell'opera pianistica di Chopin e Schumann, oltre che dei concerti per pianoforte di Mozart, Beethoven, Bartók, Prokof'ev e Rachmaninov.

Presto affiancò al pianoforte la direzione d'orchestra, occupando a lungo la posizione di direttore principale della Royal Philharmonic Orchestra e della Czech Philharmonic Orchestra, dedicandosi con intensità al repertorio russo. Tra il 2000 e il 2015 è stato direttore della European Union Youth Orchestra.

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