Una recente edizione della tradizionale Maratona di Valencia - Cesar March / Alamy Stock Photo
Valencia Marathon è conosciuta nel mondo come la “Ciudad del Running”, domani al via 35mila runner che di oltre 100 nazioni del mondo. Maratoneti in città da giorni che si sentono accolti, ben voluti e attesi dai cittadini valenciani. La città quando c’è la maratona è sempre in fermento e in festa, sembra il paradiso per chi sogna di correre i mitici 42,195km. Quest’anno è diverso, un mese fa esatto nubi e tempeste sulla zona valenciana con il disastro assoluto che abbiamo visto nelle terrificanti immagini di mille telegiornali. In questo catastrofico evento pensare che pochi giorni dopo nella città a sud della Spagna potessero arrivare circa 100mila persone (i maratoneti con i loro familiari o gli amici al seguito) desiderose di divertirsi era follia pura. Come poteva una città in lutto e devastata, con tantissimi problemi sprecare risorse umane ed energie per una maratona e non continuare nel difficilissimo lavoro di ripristino? No, Valencia corre per Valencia e l’ha scritto sul sito ufficiale dell’evento il giorno 15 novembre: “ No hay meta mas grande que estar unidos – Valencia corre x Valencia”, una frase che è diventata un simbolo: “Non c’è meta più grande che restare uniti” e poi la lettera scritta dagli organizzatori nelle mail di tutti gli iscritti in trepida attesa per capire se avessero potuto gareggiare: «Sappiamo che aspettavi questa e-mail. Grazie per la pazienza, sono stati giorni di grande dolore, paura, incertezza e ansia per la città di Valencia e tutta la sua provincia. Avremmo voluto che tu avessi nostre notizie prima. Ma è stato impossibile. Stavamo facendo tutto il possibile per aiutare chi ne aveva più bisogno in quel momento. Sappiamo che, da bravo atleta, capirai perfettamente la situazione. Fortunatamente, come sempre, dopo ogni tempesta arriva il sole. Ecco perché vogliamo condividere con te che il 1° dicembre Valencia ti aspetta per celebrare una maratona che sarà molto più di una gara. Sarà un abbraccio a questa città ferita e una promessa di ripresa, un momento in cui lo sport diventa speranza e aiuto per chi ne ha più bisogno». La maratona darà forza, speranza e anche grande economia, è calcolato che l’indotto economico generato in Valencia dai maratoneti, chiamiamoli turisti sportivi per convenienza, nell’intero fine settimana tra hotel, ristoranti e altro è di centinaia di milioni di euro. Ossigeno puro, per chi ha perso il lavoro o l’ha visto bloccato. Ancora gli organizzatori: «Quest’anno, il record che vogliamo battere è quello della solidarietà, il record di una maratona che ricorderà a ciascuno di noi il potere di stare insieme. L’immensa forza del collettivo come società e dello sport come veicolo di ricostruzione e ripresa. Vogliamo che la Maratona di Valencia, la vostra gara, sia un simbolo di sostegno per ogni famiglia che ha sofferto, per ogni strada e ogni angolo di Valencia che è in fase di ricostruzione. Insieme possiamo superare qualsiasi ostacolo. Vogliamo dirvi che la Maratona di Valencia avrà 3 linee di raccolta fondi per aiutare a ricostruire strutture sportive e scuole sportive nelle aree colpite: una relativa ai nostri sponsor, una agli organizzatori stessi, utilizzando le proprie risorse, donando 3 euro per ogni corridore che raggiungerà il traguardo il 1° dicembre. E infine, uno che riguarda voi, i corridori, o chiunque voglia unirsi, donando un pettorale numero zero sulla piattaforma di donazioni creata a questo scopo. L’unico record che vogliamo battere quest’anno è quello legato alla nostra solidarietà con la nostra comunità. Ci vediamo il 1° dicembre. E grazie per aver pensato così tanto alla nostra terra». Parole che hanno fatto il giro del mondo, il pettorale ‘Zero’ ad oggi ha raccolto quasi 100mila euro, un numero che conta quest’anno senz’altro di più dei record degli splendidi e performanti atleti africani che si contenderanno la vittoria. Il favorito è Sisay Lemma, l’etiope è il vincitore dell’anno passato in 2h01’48”, torna per fare il bis e chissà, forse anche il primato del mondo (2h00’35”), a sfidarlo un monumentale Kenenisa Bekele, un “re” dell’atletica con tre medaglie d’oro olimpiche e cinque mondiali (2h01’41” il suo primato personale), al debutto Hillary Kipkoech. Per l’Italia attenzione agli azzurri Iliass Aouani, Yohanes Chiappinelli e Pietro Riva al debutto.