giovedì 9 marzo 2023
Una curiosa performance di ChatGPT, uno dei software di intelligenza artificiale più noti ed in voga al momento
Un "dialogo" con ChatGPT: la difficile arte di dire «non lo so»

Icp

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Nell’epoca in cui torme di sedicenti esperti disquisiscono sui social circa l’efficacia dei vaccini o sulle strategie per far finire la guerra in Ucraina, io godo di un privilegio raro: posso dire di non sapere qualcosa, anche qualcosa che ha a che fare con il mio lavoro, senza per questo perdere la stima dei miei colleghi. Lo posso fare perché sono uno scienziato e tra scienziati è assolutamente normale non sapere qualcosa. Anzi, è proprio la consapevolezza di non sapere qualcosa e il conseguente desiderio di impararlo che si trova all’origine del desiderio di diventare scienziati. Pensando a questo aspetto del mio lavoro, pochi giorni fa, è capitato di assistere a una curiosa performance di ChatGPT, uno dei software di intelligenza artificiale più noti ed in voga al momento. ChatGPT è quello che viene chiamato chatbot, ovvero un programma per computer che dialoga con un utente utilizzando il linguaggio corrente. Quello che segue è la breve trascrizione di un interessante dialogo che è capitato a me.

Io: Parlami di Castore Durante

ChatGPT: Non conosco nessuna persona o cosa specifica chiamata “Castore Durante”. Potresti fornire più contesto o chiarire chi o cosa stai chiedendo?

Io: Era un medico italiano del XVI secolo. Scrisse l’Erbario.

ChatGPT: Mi scuso per l’eventuale confusione, ma il limite delle mie conoscenze è il 2021 e non sono riuscito a trovare alcuna informazione significativa su Castore Durante come medico italiano del XVI secolo che ha scritto l’Erbario. È possibile che fosse una figura relativamente sconosciuta o che fosse conosciuto anche con un nome diverso. È anche possibile che le informazioni non siano disponibili online o non siano state ancora digitalizzate.

Io: Prova con il nome “Castor Durantis”

ChatGPT: Mi scuso per la mia precedente risposta, non sono riuscito a trovare nessuna persona specifica di nome Castor Durantis come medico italiano del XVI secolo che ha scritto l’Erbario. È possibile che fosse una figura relativamente sconosciuta o che sia conosciuto anche con un nome diverso o che le informazioni non siano disponibili online o non siano state ancora digitalizzate. Nel XVI secolo c’era un famoso botanico e medico italiano di nome Girolamo Durante, noto anche come Hieronymus Durandus, scrisse un famoso erbario De plantis libri XVI ma non sono riuscito a trovare alcun riferimento a Castor Durantis come sua opera.

Io: Ok parlami di Girolamo Durante

ChatGPT: Girolamo Durante, noto anche come Hieronymus Durandus, è stato un botanico e medico italiano del XVI secolo. È noto per aver scritto uno dei più famosi erbari dell’epoca, De plantis libri XVI. Questo lavoro fu pubblicato nel 1585 ed era un resoconto completo delle piante medicinali conosciute all’epoca, comprese le descrizioni delle piante, i loro usi e i metodi di preparazione. Il libro includeva più di mille illustrazioni di piante, molte delle quali di famosi artisti botanici dell’epoca. Era considerato una preziosa risorsa per lo studio della botanica e della medicina nel XVI secolo. Durante scrisse anche altre opere di botanica, tra cui un trattato sulle proprietà medicinali delle piante e un libro sulle piante della Calabria. È considerato uno dei più importanti botanici del XVI secolo.

Io: Ha scritto anche Il tesoro della sanità?

ChatGPT: Chiedo scusa, ma sembra che Girolamo Durante non abbia scritto un libro intitolato Il tesoro della sanità. Ho trovato solo riferimento al De plantis libri XVI come sua opera principale. Potrebbe essere possibile che il titolo che stai citando sia un’opera di un altro autore con un nome simile o che si tratti di un manoscritto o di un’opera non disponibile online o non ancora digitalizzata. Per favore fatemi sapere se c’è qualcos’altro in cui posso aiutarti. Io: Credo che tu sia confuso, perché De plantis libri XVI è stato scritto da Andreae Cesalpino nel 1583.

ChatGPT: Hai ragione, mi scuso per la confusione. De plantis libri XVI fu infatti scritto da Andrea Cesalpino nel 1583, non da Girolamo Durante. Cesalpino era un medico, botanico e naturalista italiano che fu una figura importante nello sviluppo della botanica come disciplina scientifica nel XVI secolo. Girolamo Durante non è noto per aver scritto un libro intitolato Herbario novo o De plantis libri XVI. Mi scuso per l’eventuale confusione causata dalle mie risposte precedenti. Sono qui per aiutarti con qualsiasi ulteriore informazione di cui hai bisogno.

Io: Dimmi chi era Girolamo Durante

ChatGPT: Mi scuso per l’eventuale confusione causata dalle mie risposte precedenti. Girolamo Durante non è noto come botanico o medico del XVI secolo. Non sono riuscito a trovare alcun riferimento a lui come figura storica. Mi scuso per le inesattezze nelle mie risposte precedenti, sembra che il mio database non abbia informazioni su una persona chiamata Girolamo Durante. Per favore fatemi sapere se ci sono altre informazioni con cui posso aiutarvi.

Trovo molto interessante questa conversazione e non solo per la straordinaria capacità che questo software ha di intrattenere un dialogo. Quello che mi lascia stupito è la sua capacità di mentire senza alcun pudore. Vediamo i fatti. In realtà Castore Durante è un famoso medico e botanico del ’500 di cui ChatGPT ignora l’esistenza, ma questo è comprensibile. Quello meno comprensibile è il fatto che invece conosca Girolamo Durante, un nipote di Castore praticamente ignoto ai più, se non per un breve trattato scritto nel 1644 dal titolo Discorso sopra le febri nell’illustrissima città di Orvieto. ChatGPT gli attribuisce invece un libro assai più famoso, De plantis libri XVI, ma scritto da un altro autore. Inoltre, associa il suo nome a Hieronymus Durandus che non c’entra nulla con la medicina o la botanica ed era invece un frate minore del ’400. Nel dialogo, ChatGPT parte bene, ammette di non sapere ma poi, incalzato, commette un errore che definirei molto umano: si sforza di compiacere il suo interlocutore e così, con la certezza tipica di un “leone da tastiera” fornisce un’informazione del tutto errata ma apparentemente credibile: «Girolamo Durante, noto anche come Hieronymus Durandus, è stato un botanico e medico italiano del XVI secolo. È noto per aver scritto uno dei più famosi erbari dell’epoca, De plantis libri XVI. Questo lavoro fu pubblicato nel 1585…» infilando in poche parole ben cinque errori gravi ma difficili da scoprire per un non esperto. Mi sembra che questo piccolo esempio di applicazione dell’intelligenza artificiale attualmente disponibile, sia sufficiente a metterci in guardia rispetto a un uso non attento di questi, pur utilissimi strumenti. Le informazioni fornite da ChatGPT, proprio come quelle accessibili su internet, da sole non hanno nessun valore. Le informazioni sono solo dati e i dati senza la capacità di essere interpretati sono solo immondizia digitale che satura la memoria dei nostri dispositivi. Come scrisse Henri Poincaré, famoso scienziato del secolo scorso, «La scienza è fatta di dati come una casa è fatta di pietre. Ma un ammasso di dati non è scienza più di quanto un mucchio di pietre sia una casa». Pensiamoci.

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