mercoledì 25 giugno 2014
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Diciamolo subito: la ricerca è di parte. Realizzata dalla BSA (Business Software Alliance), cioè da un'associazione presente in oltre 60 paesi e che «rappresenta tutte le aziende del settore del software commerciale e produttrici di hardware a livello mondiale». I dati che emergono sono comunque interessanti: in media quasi un computer su due (il 43%) usa programmi pirata. E chi usa software legali lo fa soprattutto perché ha paura delle potenziali minacce alla sicurezza presenti nei prodotti illegali. Le paure più grandi, in questo senso, sono due: le intrusioni di hacker e la perdita dei propri dati.In Italia la media dei pc che usano software illegali sale al 47%. Peggio di noi in Europa occidentale si comportano solo l’Islanda (47%) e la Grecia (62%). I più virtuosi sono gli austriaci: solo il 22% usa programmi piratati. Nel mondo il Paese peggiore, secondo la ricerca, è lo Zimbabwe con un tasso d’illegalità del 92%.Il posto più virtuoso sono gli Stati Uniti d’America, dove l'illegalità si ferma al 18%. Lo studio - BSA Global Software Survey è condotto ogni due anni da BSA e da IDC, che quest'anno hanno intervistato gli utenti PC di 34 mercati, fra cui quasi 22.000 utilizzatori totali tra consumer e business e più di 2.000 responsabili aziendali.

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