sabato 2 marzo 2013
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«Scusi, guardi che è un’opera d’arte». Se non uno ma tre giornalisti a Punta della Dogana a Venezia si appoggiano a un capolavoro dell’artista minimalista Donald Judd senza accorgersi che non è un semplice bancone di acciaio, allora forse vuole dire che di un programma come Potevo farlo anch’io ce n’è bisogno. Sky Arte, il canale che la piattaforma satellitare ha varato il primo novembre scorso, domani in prima serata lancia la prima di quattro puntate in cui il critico d’arte Francesco Bonami, tra i più influenti a livello internazionale, e il presentatore di X Factor Alessandro Cattelan provano a raccontare il mondo per molti enigmatico dell’arte contemporanea. Il secondo nella parte dello scettico su forme, tecniche e "trovate" spesso sconcertanti, il secondo di informale professore che spiega che non è tutto così facile come sembra. Da Duchamp a Warhol, da Pollock a Marina Abramovic e, naturalmente Maurizio Cattelan, la coppia attraversa un secolo di storia dell’arte in una sorta di "on the road" in luoghi simbolo come, a Venezia, la collezione Guggenheim e la citata Punta della Dogana, che ospita la collezione Pinault, il Museo del Novecento a Milano, Villa Panza a Biumo (Varese). «L’arte contemporanea oggi è vittima del proprio successo – spiega Bonami – . Sempre più persone la incontrano e per noi esperti, abituati a parlare a un circolo ristretto, è il momento della sfida di comunicare a un pubblico vasto con un linguaggio da non addetto ai lavori».Per Alessandro Cattelan, che alla fine di ogni puntata cerca di "rifare" una delle opere incontrate, questo «è uno di quei programmi che ti fanno fare un percorso. L’ho affrontato con spirito curioso e le mie domande sono vere. Sono stato convinto su tutto? Quasi. Continuo a pensare che fare un Pollock dopotutto non sia così difficile…». «Ma ricorda che lui non aveva nessun altro "Pollock" da copiare!» lo riprende Bonami. Dialoghi di fronte alle opere, filmati storici, rapide schede raccontate da esperti come da studenti. «Riuscire a parlare di arte contemporanea è stato tra gli obiettivi del progetto di Sky Arte» racconta Roberto Pisoni, direttore della rete. «Il problema in questo campo è trovare un buon mediatore, capace di trasformare idee e teorie in racconto. Bonami ha saputo fare questo, mentre la presenza di Alessandro vuole essere un richiamo per un pubblico nuovo e più giovane». Anche se il pubblico di Sky Arte non è proprio anziano. «Ha un’età tra i 35 e i 54 anni – prosegue Pisoni – ed è di livello alto. Ma abbiamo avuto exploit sorprendenti. I programmi di Street Art, ad esempio, hanno raccolto un pubblico di ventenni. Gettiamo uno sguardo sull’arte ad ampio raggio, senza paura di mescolare Jeff Koons e Johnny Cash, Michelangelo e i Queen. E sui social network gli studenti delle superiori e dell’università scrivono che li aiutiamo a superare gli esami». Tra i prossimi titoli della rete L’arte non è marte, in otto puntate, dedicato ai bambini, Palladium Lectures, quattro appuntamenti con Alessando Baricco, Grand Tour, un viaggio nei luoghi del Fai.
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