lunedì 30 aprile 2012
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​A Montreuil, periferia di Parigi. Da due mesi un campo Rom ospita turisti nell’Hotel Gelem (Gelem, letteralmente in romanès vuol dire, "sono passato"). Accolto da Alex, il capo della piccola comunità Rom sostenuta dall’associazione Ecodrom93, un gioviale turista svizzero ha preferito soggiornare nel campo invece di andare, come centinaia di migliaia di persone ogni anno, in uno dei tanti hotel della capitale francese. L’impavido elvetico, una sorta di cosmonauta della solidarietà moderna, si chiama Jürg ed è educatore di giovani a Zurigo. L’idea di questa nuova forma di turismo solidale è germogliata nella mente di due giovani artisti svizzeri residenti a Berlino, Christoph Wachter e Mathias Jud, che si sono già fatti conoscere in passato per aver creato un sito, Zone interdite, in cui sono catalogati tutti i luoghi più segreti della terra (basi militari o prigioni tipo Guantanamo). L’anno scorso, Christoph e Mathias, durante un soggiorno a Bucarest hanno avuto modo di incontrare molti rom e parlando con loro si sono resi conto di quanto questa comunità soffrisse di emarginazione e povertà. I rom, mi spiega Mathias, «ci hanno raccontato che la loro triste condizione è dovuta ai pregiudizi che buona parte della gente nutre nei loro confronti. Allora, partendo dalla constatazione che spesso si ha paura di quello che non si conosce abbiamo deciso di favorire l’incontro tra i rom e il resto della popolazione. Con questo progetto dell’Hotel Gelem ci proponiamo di smentire molti pregiudizi». Certo il confort dell’Hotel Gelem é più che rudimentale. Non c’è acqua corrente nella camera e il WC è una piccola baracca in fondo al giardino. Niente che possa scoraggiare il nostro avventuriero. Il fatto è che a Jûrg non piace fermarsi alla superficie delle cose: oltre a voler condividere il quotidiano della vita dei Rom è venuto a Parigi per visitare la città, ma soprattutto quel che c’è sotto, perché, mi racconta entusiasta, «sono da anni appassionato di catacombe e a Parigi oltre la sviluppata rete del metro esiste, tra catacombe e carrieres de Paris, un’incredibile rete di 280 Km di gallerie sotterranee». La mattina, svegliato dai bambini e dai cani che giocano liberamente, dopo la colazione, ogni giorno con la sua bicicletta, Jürg come tutti i turisti, si reca nel centro di Parigi per visitare la città. Prima di ripartire per Zurigo mi assicura che il letto della stanza é molto confortevole e il suo soggiorno di 5 giorni all’Hotel Gelem è stato piacevole e ricco di incontri. Da circa due settimane questa insolita iniziativa desta un interesse crescente nei media francesi e sempre più turisti soggiornano nell’hotel Gelem. Tra questi Bruno Ricordeau, polytechnicien di quarant’anni sposato e padre di tre bambine, venuto da Le Mans à Parigi quatto giorni per lavoro, racconta con euforia la sua esperienza nelle colonne di Le Parisiens: «Ho vissuto raramente un’accoglienza del genere in termini di autenticità e di incontri improbabili con persone che hanno il cuore in mano. Ho anche potuto partecipare a un compleanno di uno dei bambini. Abbiamo festeggiato, mangiato e bevuto fino a notte fonda….». Il prezzo della stanza ? È libero: ogni persona dà quello che può e vuole. Oltre a quello di Montreuil esiste un altro analogo albergo a Mitrovica in Kosovo e ce ne sarà prossimamente un terzo a Berlino. Prenotare è molto semplice, basta collegarsi al sito www.hotel-gelem.net. All’interno ci sono tutte le informazioni utili per il soggiorno e l’indirizzo di posta elettronica per scrivere direttamente all’Hotel Gelem.
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