lunedì 8 aprile 2019
Provoca ancora dibattito la presenza della religiosa al programma del sabato sera. «La mia presenza divide gli spettatori? Non conta cosa fai, ma come lo fai»
Suor Cristina a "Ballando... ", il coraggio di dire quello in cui si crede
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Commenti, condivisioni, like, cuoricini, ma anche faccine perplesse, piangenti e arrabbiate. Il post di Avvenire su facebook a proposito della partecipazione di suor Cristina a Ballando con le stelle ha provocato reazioni contrastanti.

«Secondo me fa bene a esibirsi - si legge in un commento -. È bene testimoniare che la fede è gioia». «È ridicola, altro che gioia», replica un altro utente social, che definisce la suora Orsolina «fenomeno da baraccone». Di contro c’è chi cita il David dell’Antico
Testamento che «ballava e cantava». «Penosa non gioiosa», si ribatte in un post che invita «la cantante ballerina a ripensare alla sua scelta perch
é non è per niente positiva questa sua smania di protagonismo che non ha nulla a che vedere con la gioia dell’incontro con Cristo». «Ma possibile che tutto dia fastidio - replica ancora un altro -: che male c’è se una suora gareggia? Se la Chiesa non si apre al mondo nella forma e nella sostanza si accusa di essere vecchia, se invece lo fa si critica, ma insomma diamoci una calmata e pensiamo alla sostanza».

Niente da fare. Il dibattito continua. C’è anche chi richiama la Quaresima per invitare alla preghiera e alla penitenza perché i religiosi non siano «tentati dai più grandi nemici: dal mondo, dalla carne, dal diavolo». Qualcuno se la prende direttamente con Avvenire e con la nostra recensione dopo la prima puntata di Ballando con le stelle: «Mi fate ridere con certi post, già la trasmissione è penosa di suo, ci mancava che ci andasse a ballare pure la suorina: godetevela se vi piace, io ne ho sempre fatto a meno».

Fin qui i social, ma della questione si è parlato anche a TvTalk, sabato su Rai 3, con ospite tra gli altri Giovanni Ciacci che in gara nella precedente edizione di Ballando con le stelle pretese di ballare con un uomo esplicitando le sue tendenze sessuali. Lui stesso ha letto la presenza di suor Cristina quest’anno come «l’acqua santa dopo il diavolo».

In effetti, può essere una lettura più appropriata di quanto si possa pensare. È infatti probabile che Milly Carlucci e Rai 1 abbiano pensato che c’era qualcosa da riequilibrare, anche se il casting variegato, particolare ed eccentrico è uno dei punti di forza del programma. Per cui l’ideale sarebbe stato avere suor Cristina e Ciacci allo stesso tempo, visto che il costumista dal pizzetto azzurro doveva esserci anche in questa edizione sia pure in un ruolo diverso dal ballerino, ma poi l’accordo è saltato. Insomma, «l’acqua santa e il diavolo» insieme sarebbero stati il massimo per gli autori del programma.

Però, proprio a proposito di inferno, viene in mente un libro di Flaminia Morandi, di qualche anno fa, dal titolo provocatorio La via dell’inferno, dedicato al progetto cattolico nella storia della televisione italiana, all’inizio del quale si legge che il cristianesimo è comunicazione, ma «perché la comunicazione in qualche modo arrivi, bisogna mettersi sulla stessa lunghezza d’onda della cultura in cui si vive»: è necessaria, a giudizio dell’autrice, l’«inculturazione del Vangelo nella realtà mediatica». Ci si può allora chiedere, al di là delle polemiche, se le uscite di suor Cristina, prima a The voice e ora a Ballando con le stelle, non vadano in questa direzione. Lei è cosciente che la sua presenza in tv spacca in due i telespettatori, soprattutto quelli cattolici. Lo ha detto anche nel corso della seconda puntata, aggiungendo però che questo accade perché la sua azione è innovativa, che non è il cosa fai che conta, ma come lo fai. Lei rivendica il coraggio di dire quello in cui crede.

Addirittura, così facendo, rinnoverebbe il suo «sì a Gesù» e lo annuncerebbe alla vasta platea televisiva. Intento nobile, pertanto. C’è da capire che effetto possa fare sul pubblico e sui suoi mondani compagni d’avventura. Di sicuro il suo messaggio in qualche modo arriva per la credibilità della persona, a differenza, ad esempio, del giurato Guillermo Mariotto che con la sua Madonna al collo e la recita del Salmo 150 finisce per apparire più macchietta che altro. Di certo arriva anche una serata come quella di sabato
scorso (tra l’altro vinta nettamente sul piano degli ascolti) in cui Ballando con le stelle ha proposto anche, attraverso il «ballerino per una notte», la storia di Irina e Gabriel Batistuta con i loro quattro figli e trent’anni di matrimonio.

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