venerdì 23 gennaio 2009
L’Academy ha scelto i film per la cerimonia del 22 febbraio. In testa «Benjamin Button» con 13 nomination. Selezionati molti titoli «impegnati». Nessun italiano tra i prescelti. Dieci candidature per «The Millionaire», otto per «Milk» e «Il cavaliere oscuro». Sei al cartoon ecologista «Wall-E», cinque a «Frost/Nixon», «The Reader» e «Doubt»
COMMENTA E CONDIVIDI
Solo Eva contro Eva ha ottenuto nel 1951 più nomination all’O­scar. Battendo i record di film su­percandidati come Ben Hur (12), Shakespeare in Love ( 12) e Titanic (11), Il curioso caso di Benjamin Button, il film di David Fincher su un bambino che, nato vecchio, trascorre tutta la vi­ta a ringiovanire, è stato candidato a ben 13 Oscar, molti del quali nelle ca­tegorie principali. The Millionaire che Danny Boyle ha gi­rato in India conferma però la sua for­tuna a Hollywood e si candida a dieci statuette, seguito da Milk e da Il cava­liere oscuro con otto nomination, dal cartoon Wall-E con sei, da Frost/Nixon, The Reader e Doubt con cinque. A ben guardare l’onda Obama sembra aver già investito anche la mecca del cine­ma: se Frost/Nixon è un film sulla re­sponsabilità di un presidente e il biso­gno di trasparenza (argomenti toccati dal neopresidente Usa nel suo discor­so di insediamento), Milk è il raccon­to di una battaglia per i diritti civili di una minoranza. Il curioso caso di Benjamin Button ripercorre insieme alle vicende del personaggio la storia di un’intera nazione che ha già vissuto u­na Grande Depressione, mentre The Millionaire dice quello in cui credono gli americani: chiunque può farcela. E se The Reader suggerisce di provare a chiudere i conti con il passato, Wall-E rimanda a un’altra attualissima preoc­cupazione, quella per l’ambiente. Il film di Fincher, nella cinquina dei mi­gliori registi insieme a Ron Howard, Gus Van Sant, Stephen Daldry e Danny Boyle, concorre anche per il montag­gio, la sceneggiatura non originale (da un romanzo breve di Francis Scott Fitz­gerald), la colonna sonora, il trucco, gli effetti visivi, i costumi, la fotografia, la scenografia e, naturalmente l’inter­pretazione del protagonista Brad Pitt che la grande magia del cinema ci mo­stra dagli ottanta ai vent’anni. Ma l’O­scar a Pitt è tutt’altro che scontato: l’at­tore da anni impegnato a dimostrare di non essere solo un sex symbol do­vrà vedersela con attori protagonisti quest’anno di eccezionali performan­ce come Frank Langella nei panni di Nixon e Sean Penn in quelli di Harvey Milk, Mickey Rourke, wrestler da Leo­ne d’Oro e Richard Jenkins, straordi­nario professore in L’ospite inatteso. E­ra già scritta poi la cinquina delle migliori attrici protagoniste con la superfavorita Kate Winslet, ex nazista in The Reader, Meryl Streep suora in Il dubbio (con quindici nomination l’attrice detiene il record assoluto), Angelina Jolie madre coraggio in Changeling, Anne Hathaway turbolenta sorel­la della sposa in Il matrimo­nio di Rachel. L’unica sor­presa forse è la Melissa Leo di Frozen River preferita alla Kristine Scott Thomas del dolente Ti amerò sempre. Tra gli attori non protagoni­sti figurano il trasformista Josh Brolin (era anche il W. di Stone) assassino in Milk, Robert Downey Jr. che nel comi­co Tropic Thunder si prende gioco del­le star del cinema, Philip Seymour Hoff­man prete accusato di pedofilia in Il dubbio, Michael Shannon per Revolu­tionary Road, film su una coppia in cri­si decisamente snobbato da queste nomination, e Heath Ledger, il giova­ne attore australiano scomparso po­chi mesi fa, ma indimenticabile joker nemico di Batman ne Il cavaliere o­scuro. Il dubbio regala candidature a due attrici non protagoniste, Amy A­dams e Viola Davis, che se la vedranno con la scatenata Penelope Cruz diret­ta da Woody Allen in Vicky Cristina Bar­celona, Marisa Tomei per The Wrestler e Tarajii P. Henson per Il curioso caso di Benjamin Button. Oltre che come miglior film e per la re­gia, The Millionaire è candidato per la sceneggiatura non originale dal libro Dodici domande di Swarup Vikas, per la colonna sonora e due canzoni, men­tre tra i candidati per lo script origina­le ci sono anche La felicità porta fortu­na, l’allegra commedia inglese di Mike Leigh, il noir In Bruges e il cartoon Wall­-E, in corsa naturalmente anche come miglior film di animazione insieme a Kung Fu Panda e Bolt. Il documenta­rio di animazione Valzer con Bashir è invece nella cinquina dei migliori film stranieri insieme a La classe di Cantet, Palma d’Oro all’ultimo Festival di Can­nes, La banda Baader Meinhof sul ter­rorismo tedesco, il giapponese Depar­tures e l’austriaco Revanche. Tra i migliori documentari vale la pe­na segnalare invece il bellissimo En­counters at the End of the World di Wer­ner Herzog e Henry Kaiser e Man on Wire di James Marsh e Simon Chinn. Nessuna chance per l’Italia. I giurati, dopo Gomorra, hanno snobbato an­che Muccino in coppia con Wil Smith. Il cartoon Disney «Wall-E» Frank Langella e Ron Howard per «Frost/Nixon» Brad Pitt ne «Il curioso caso di Benjamin Button» Heat Ledger ne «Il cavaliere oscuro»
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: