giovedì 14 ottobre 2021
Il papà delle Winx lancia la nuova serie animata di Rainbow su Rai YoYo dal 29 novembre «Al centro i valori di Collodi. Stretto un accordo con l’Antoniano: lavoreremo insieme sullo Zecchino d’Oro»
Il papà delle Winx Iginio Straffi. creatore della casa di produzione di animazione Rainbow

Il papà delle Winx Iginio Straffi. creatore della casa di produzione di animazione Rainbow

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Pinocchio, il Grillo parlante, la Fata Turchina e Geppetto vivono divertenti avventure nel mondo di oggi, ma seguendo valori che restano immutati. Questo il cuore di Pinocchio and friends, la nuova serie animata creata da Iginio Straffi, fondatore e presidente del gruppo Rainbow, nonché papà delle celebri Winx. Il nuovissimo Pinocchio andrà in onda su Rai YoYo con 26 episodi dal 29 novembre. Da non confondersi con Il villaggio incantato di Pinocchio, prodotto dalla Palomar che ha debuttato lunedì scorso sempre su Rai YoYo, in cui il personaggio di Collodi vive in un villaggio con i personaggi delle altre fiabe e con i loro figli. Autore, scrittore, regista, produttore e imprenditore di successo, Iginio Straffi, nato come disegnatore di fumetti per il prestigioso Bonelli Editore e poi animatore a livello internazionale, nel 1995 ha fondato il suo studio di animazione nella sua regione, le Marche. Inizia così l’avventura di Rainbow, il più grande studio europeo di contenuti per bambini, i cui nuovi progetti oggi Straffi illustra ad Avvenire.

Iginio Straffi, come sarà questo nuovo Pinocchio?

«E’ un Pinocchio che vogliamo raccontare innanzitutto ai bambini cercando di fare divertire anche i genitori. Su Pinocchio di recente sono stati girati film più artistici e per adulti. Il nostro invece è davvero per bambini e bambine. Abbiamo aggiunto anche il personaggio di Freeda, che è una bambola di pezza, una piratessa, coprotagonista insieme al burattino di Collodi. L’ambientazione rimane la Toscana, i nostri borghi medievali, i boschi però con i bambini di oggi e il mondo di oggi. Pinocchio rappresenta la curiosità del bambino che vuole crescere, che vuole conoscere il mondo ancora attraverso l’esperienza diretta, il contatto, il vivere l’avventura, mentre invece i bambini di oggi sono un po’ troppo digitali e le avventure le vivono virtuali sul telefonino e coi videogiochi. Questo è il messaggio principale di Pinocchio and friends, oltre a essere una serie in cui l’inclusione è la parola d’ordine.

Oggi il cinema tende a stravolgere i valori delle favole tradizionali in modo arbitrario. Come riuscite ad attualizzare un grande classico mantenendone i valori?

«Abbiamo mantenuto il dna della favola. Il nostro Pinocchio parla ai bambini in modo moderno e spensierato, spingendoli a coltivare i loro sogni con storie ricche di colori, avventura e colpi di scena. Ci siamo divertiti a giocare con la fiaba creando situazioni in cui i bambini possono riconoscersi, ma sempre collegate ai personaggi e all’immaginario di Pinocchio, il personaggio italiano più amato che sia mai stato creato nella letteratura fiabesca. Oggi più che mai le esigenze dei bambini meritano le attenzioni degli adulti e Pinocchio è la più grande dichiarazione di amore verso l’infanzia ed i percorsi di crescita dei più piccoli. Ecco perché era giusto tornare a Collodi, attualizzando quello che era possibile rendere ancora più contemporaneo, di una storia che non invecchia mai».

Quali sono gli altri progetti in cantiere?

«Stiamo girando in Irlanda per Netflix la seconda serie di Fate - The Winx sagadopo il grande successo della prima. Le fatine sono diventate in carne ed ossa in questa serie per adolescenti. E poi ci sono tantissime altre serie in sviluppo, come Summer & Todd. L'allegra fattoria, serie animata per i bambini dai 2 ai 4 anni ambientata in una fattoria biologica dove simpatici animaletti insegnano ai piccolini l’origine degli alimenti e il mangiar sano.

Di recente avete anche siglato un importante accordo con l’Antoniano di Bologna.

L’Antoniano è stato un precursore indiscusso nell’opera di intrattenimento dedicata ai più piccoli in Italia, e tutti coloro che si sono cimentati in questa missione dopo di loro ne hanno tratto ispirazione ed insegnamenti. L’incontro tra Rainbow e la storica realtà bolognese non poteva che essere un traguardo naturale, animato dalla comune volontà di produrre contenuti di valore per l’infanzia. Lavoriamo insieme per mantenere il divertimento al centro dello Zecchino d’Oro e di tutti i momenti dedicati a questa forma di intrattenimento. Stiamo pensando a un nuovo format/spettacolo con tanti contenuti nuovi per tutta la famiglia, in cui i bambini e le loro canzoni saranno sempre più al centro della scena. Contribuiremo allo sviluppo di una nuova esperienza di fruizione del format e siamo convinti che, come accaduto con i protagonisti della nostra serie 44 Gatti, questo ambizioso progetto abbia un immenso potenziale e meriti di essere esportato in tanti altri paesi nel mondo. Con l’Antoniano, inoltre, condividiamo il valore profondo della solidarietà».

Quindi Rainbow oltre a cartoni, serie tv e film trova spazio anche l’aspetto sociale?

«In questi anni abbiamo promosso innumerevoli iniziative benefiche, come il progetto di solidarietà 'Rainbow for Benin' che ha portato alla creazione di due strutture di accoglienza che ospitano bambini e orfani, aiutandoli a crescere in un percorso educativo. Sosteniamo inoltre con 'Rainbow for kids' anche gli istituti pediatrici italiani di eccellenza. La prima iniziativa, in collaborazione con OBM Ospedale Bambini Buzzi Milano Onlus, è appena stata inaugurata con la personalizzazione di alcune aree dell’ospedale. Migliorare la vita dei nostri bambini e aiutarli a sognare e crescere felici è uno dei principi fondanti del nostro lavoro».

Quanto è complesso e entusiasmante cercare di raccontare determinati valori a livello globale?

«La grande sfida è cercare di intrattenere e fare cose divertenti che possano essere comprensibili e divertenti per un bambino di Seul, di Città del Capo o di Rio de Janeiro. Non è facile perché le sensibilità sono diverse e bisogna trovare la chiave per raccontare e fare apprezzare certi valori universali per i bambini di oggi e di domani, come la tutela del pianeta, il rispetto del diverso, la solidarietà per chi ha meno fortuna e capacità di noi».

Lei ha anche acquisito da qualche anno la Colorado film. Quale film sogna di produrre?

«Innanzitutto sono molto orgoglioso del successi del film Me contro te che è quest’anno è il primo film italiano come incassi. Mentre A classic horror story è tra i primi titoli di Netflix. A breve uscirà distribuita da Medusa una commedia con Diego Abatantuono. Mi piacerebbe fare qualcosa in cui il mondo reale fosse mescolato con qualcosa di fantastico. Un grande film delle Winx alla Harry Potter sarebbe il coronamento dopo tanti successi di queste fatine».

Per questo tipo di progetti occorrono grandi mezzi. Lei di recente ha svelato di accarezzare l’idea di quotare Rainbow in borsa.

«Solo con i diritti delle Winx ho fondato un impero, se li avessi ceduti a una emittente, avrei avuto un milione di euro di utile con cui ci paghi l’affitto e qualche stipendio. E’ chiaro che è importantissimo essere proprietario delle proprie idee, perché puoi vendere l’esclusiva per un periodo, poi i diritti tornano a te. Ma occorrerebbe fare come in Francia dove la piattaforma o l’emittente non può chiedere i diritti per più di tre anni. Perché un’idea vincente costa e se una società vuole crescere e avere la possibilità di fare investimenti deve potere avere i fondi. Per questo quotare Rainbow in borsa potrebbe farle fare il salto di qualità».

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