sabato 23 giugno 2012
COMMENTA E CONDIVIDI
​Amazing, ma non troppo. In 900 sale a partire dal 4 luglio, per la prima volta in 3D, arriva The Amazing Spider-Man, il film sul supereroe amato in tutto il mondo. Dopo tre film diretti da Sam Raimi la Marvel riavvolge il nastro della storia da capo e torna a raccontare con il regista Marc Webb, a 50 anni della pubblicazione del primo fumetto, le origini dell’uomo ragno, con un nuova versione molto godibile per il grande pubblico. Peter Parker, che non ha più il volto di Tobey Maguire ma è interpretato da Andrew Garfield (Non lasciarmi) è un adolescente che, abbandonato dai suoi genitori, vive con gli zii Ben (Martin Sheen) e Mary (Sally Field). La scoperta di una valigetta del padre lo conduce a interessarsi sempre di più alle ricerche sulla ingegneria genetica. Scopre così la società Oscorp e il laboratorio del dottor Curt Connors (Rhys Ifans), vecchio collega e amico di suo padre. La sua intelligenza cattura l’attenzione del professore e anche della sua allieva Gwen Stacy (Emma Stone), compagna di scuola di Peter. La curiosità prende il sopravvento e Parker si introduce di nascosto in una stanza segreta del laboratorio. Il morso di un ragno geneticamente modificato e la morte dello zio, causata in parte da una leggerezza di Peter, saranno l’inizio delle avventure per il nuovo Uomo Ragno. Mosso più dalla vendetta che dall’amore per la giustizia, Peter utilizzerà i suoi super poteri diventando una persona da evitare per la criminalità e una persona da catturare per la polizia. A complicare il tutto sarà Gwen. Peter, innamorato di lei, scopre che suo padre è il capitano Stacy (Denis Leary), che dà la caccia all’Uomo Ragno.Tra scene piene di azione e di romanticismo adolescenziale si snoda il nuovo Spider-Man, che non deluderà almeno per gli effetti visivi speciali, anche se le emozioni vere latitano. I fan del fumetto, infatti, riconosceranno il tentativo di avere una versione cinematografica più fedele al fumetto creato da Stan Lee e Steve Ditko. Come per esempio la scelta di inserire, rispetto agli altri film, il personaggio di Gwen Stacy (Emma Stone) il primo amore di Spider Man nei fumetti, e alcuni dettagli come la creazione di Peter dello spararagnatele. «Spider-Man – ha raccontato il regista durante la conferenza stampa di presentazione del film a Roma – è un personaggio universale anche se nato in America. Abbiamo promosso The Amazing Spider-Man in tutto il mondo, dall’Asia al Sud America, e abbiamo notato un sentimento comune verso questo supereroe. Penso che ci sia in lui qualcosa di trascendente e di primordiale che affascina tutti, grandi e bambini. C’è anche un dettaglio tecnico: Spider-Man è l’unico supereroe in cui il costume non permette che si veda il colore della pelle». Nel ruolo del cattivo l’attore noto presso il grande pubblico per essere il coinquilino matto di Hugh Grant in Notting Hill: «Il mio personaggio non è proprio uno scienziato pazzo. Sono una persona con un’etica morale ben specifica. Lo definirei un uomo che ha guadagnato la mente, ma ha perso il braccio (nel film Curt è senza l’arto destro, ndr). E a differenza del precedente malvagio di Spider-Man (Norman Osborn interpretato da Willem Dafoe, ndr) racconta direttamente al pubblico quello che farà, attraverso i suoi brevi soliloqui». E se pur Amazing Spider-Man, realizzato con un 3D un po’ deludente, centra nella regia e nella scenografia il supereroe, rimane però un film diviso a metà tra action e love story, dove il pathos e la tensione emotiva sono create soprattutto dagli effetti speciali.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: