venerdì 26 agosto 2016
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«Hai bisogno di qualcosa?», «In cosa posso aiutarti?», «Come posso esserti utile?» o ancora il motto della sua vita (che campeggiava sulla sua scrivania) Abutere me quacumque hora( «Puoi abusare di me a qualsiasi ora»). Sono le frasi più ricorrenti con cui il giovane Luciano Mendes De Almeida “importunava” il suo quasi coetaneo padre Bartolomeo Sorge e futuro direttore di Civiltà Cattolica durante il cosiddetto “terz’anno di probazione” (un periodo di formazione previsto per i gesuiti, successivo all’ordinazione sacerdotale) tra il 1959 e il 1960 a Firenze. «Già allora si “lasciava consumare” dai suoi poveri – rivela oggi Sorge – : li riceveva a qualsiasi ora della giornata. Quante volte l’ho visto perdere un aereo per un impegno importante preferendo offrire un pasto, magari in un ristorante rinomato, a un indigente e trascorrere molte ore con lui».  Padre Sorge rivela di padre Luciano alcuni tratti speciali (con lui partecipò anche alla XXXII Congregazione generale della Compagnia di Gesù, nel 1974): «Era un gran lavoratore e poi è stato un uomo che aveva per la Chiesa una visione aperta e larga come quella indicata dal Vaticano II. Partecipai con lui ai lavori della Conferenza dell’episcopato latino-americano a Puebla nel 1979, mi impressionò la sua capacità di non esacerbare i toni e di arrivare a tante mediazioni nella stesura dei documenti finali, scritti e spesso pensati da lui, dom Luciano senza che però mai apparisse il suo reale contributo».   «In lui – aggiunge Sorge – ho visto sempre lo stile di servizio di una Chiesa che si apre al mondo e non condanna la modernità: un’umiltà tipica dei santi, simile a quella che ho potuto vedere, negli stessi anni, in uomini come Helder Câmara e Romero. È la nuova Chiesa del Concilio, la stessa incarnata oggi da papa Francesco».  E sottolinea un particolare: «Amava ripetere, “Io mi sento come una biro nelle mani di Dio” e in questo suo stile di donazione ho visto tratti simili a quelli di papa Luciani: entrambi grati di sentirsi “strumenti di Dio”. Basti pensare a come il suo carisma riuscì comunque a brillare nella diocesi sperduta di Mariana dove ha continuato a essere una lampada sempre accesa dal suo amore per Dio».
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