mercoledì 29 gennaio 2025
L’azzurra: «Darò tutto anche in vista delle Olimpiadi. A 4 anni folgorata in Tv da Carolina Kostner e le altre». La 22enne trentina è tra le atlete più attese agli Europei oggi al via
Lara Naki Gutmann, 22 anni, promessa italiana del pattinaggio artistico su ghiaccio

Lara Naki Gutmann, 22 anni, promessa italiana del pattinaggio artistico su ghiaccio - Fisg

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Scenderà sul ghiaccio alle 19.50 per pattinare sulle note della colonna sonora di Squid Game (« Anche il costume sarà un richiamo alla serie, con la presenza di cerchi, quadrati e triangoli») il programma corto del singolo femminile dei Campionati d’Europa. L’arena di Tallinn applaudirà sul far della sera Lara Naki Gutmann, la donna di punta del pattinaggio figura tricolore. Trentina di Rovereto, classe 2002, la portacolori delle Fiamme Oro è stata in stagione terza e sesta nelle tappe del Grand Prix di Helsinki e Tokyo, nonché quinta alle recenti Universiadi torinesi. Scenderà sul ghiaccio per sest’ultima nel primo atto della rassegna continentale, il cui programma libero, da pattinare sulle note di Wayward Sisters e Sheltering Sky (« In quel caso il costume rifletterà la morbidezza della coreografia»), andrà in scena venerdì sera. «Arrivò al primo grande appuntamento dell’inverno con un umore positivo, ma non ho in mente un piazzamento ben preciso da raccogliere per ritenermi contenta di quanto fatto sul ghiaccio. Durante l’autunno sono cresciuta tanto, nella gara di Helsinki ho stabilito i miei nuovi primati personali in entrambi i segmenti, ma mi è mancata la continuità, perché agli alti sono associati anche dei bassi. Qui le sedute di preparazione nell’arena di gara sono trascorse bene, alla vigilia mi sono allenata all’alba e ho avuto ottime sensazioni. Sono felice e anche un po’ emozionata di tornare a gareggiare in questo impianto, già teatro degli Europei nel 2022. Tre anni fa eravamo ancora nell’epoca del Covid e facevamo i tamponi tutti i giorni, eppure quella rassegna mi spalancò le porte per i miei primi Giochi olimpici ad appena 19 anni». Quella di Pechino – nel bel mezzo di un lockdown cinese che non consentiva alcuno svago concluse le gare – fu un’edizione olimpica segnata esclusivamente dalla presenza nella prova a squadre, la prossima potrebbe invece segnare il debutto anche nella gara individuale. « Al momento vivo Milano-Cortina 2026 come un sogno, ma la possibilità o meno di esserci dipende dalle mie capacità. Per conquistare il posto nazione occorrerà essere tra le prime 24 al Mondiale di Boston a marzo, mentre per essere certa della presenza dovrò essere la migliore delle italiane nella prossima stagione. Disputare la prova olimpica al Forum di Assago potrebbe essere la chiusura di un cerchio, perché mi sono appassionata a questo mondo proprio vedendo in tv i Giochi di Torino». All’epoca non aveva ancora compiuto quattro anni, eppure anziché dedicarsi ai cartoni animati, adorava ammirare in compagnia dei familiari le gesta delle pattinatrici sul ghiaccio. «Carolina Kostner, Michelle Kwan, Yuna Kim sono state le mie muse ispiratrici e dentro di me vorrei diventare a mia volta un punto di riferimento per tante bambine italiane che magari vedendomi in tv il prossimo anno decideranno di provare questo magnifico sport ». Una specialità cambiata tanto nell’ultimo decennio, con la parte tecnica e i salti a prevalere sulla componente artistica. «Questa evoluzione era inevitabile, perché a furia di inserire nei programmi salti quadrupli lo spazio per gli aspetti artistici si è ridotto. Dal mio punto di vista mi sento molto legata alla tradizione, perciò i miei programmi non traboccano di salti complessi. Ho una combinazione triplo-triplo nel corto e una triplo-euler-triplo nella seconda parte del lungo, dove i punteggi sono maggiorati. Non presento salti quadrupli, ma cerco di compensare con le altre componenti della performance». Per farsi trovare pronta Gutmann (« Il mio nome completo è Lara Naki. Il secondo termine è un portafortuna del Ghana che è stato consigliato ai miei genitori da un loro amico originario di quella terra. Il cognome è invece altoatesino, poiché la famiglia di mio padre è di Bolzano») si allena a Trento agli ordini di Gabriele Minchio: « Dal lunedì a venerdì lavoriamo sul ghiaccio per tre ore durante la mattinata, mentre nel pomeriggio passo altre due ore in palestra tra esercizi, danza e pilates. Il sabato sono libera e la domenica mattina sono ancora sul ghiaccio». Sacrifici che non pesano a chi si ritiene fortunata di aver trasformato la passione in lavoro. « L’ingresso in Polizia mi ha consentito di avere anche un orizzonte futuro oltre l’agonismo. Adesso sto finendo la laurea in Scienze motorie e dopo la discussione della tesi mi iscriverò a Scienze giuridiche, sfruttando il programma di Dual Career dell’Università di Camerino, così da essere ben preparata per futuri concorsi nelle Fiamme Oro». Agli Europei non ci saranno le russe, ma sul loro ritorno ormai l’ambiente è già pronto: «Non sappiamo come andrà a finire, però l’opzione più gettonata sarebbe quella del rientro in vista dei Giochi 2026 di una sola atleta, che gareggerebbe comunque come neutrale, senza inno e bandiera». In Estonia per ben figurare, sperando poi di fare festa al ritorno a casa: «Sono una ragazza semplice, che si dedica anima e corpo allo sport. Sto lavorando tanto per crescere sul piano fisico, migliorare sul fronte tecnico e avere una bella presenza sul ghiaccio. Al di fuori del pattinaggio mi piace riposare, ma nello stesso tempo mantenere attiva la mente. Adoro andare sul Lago di Garda, nella parte trentina a Riva o a Torbole, oppure sulla sponda veronese a Malcesine. L’ambiente naturale è un toccasana per ricaricare le batterie». Tra salti e piroette sul ghiaccio per inseguire i cinque cerchi, una vita sul filo di una lama.

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