giovedì 30 gennaio 2014
Conto alla rovescia per le Olimpiadi invernali. Aprono i villaggi che ospiteranno i partecipanti. Dalle Nazioni unite un appello per la tregua olimpica.
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Olimpiadi invernali in dirittura d'arrivo. Aprono i villaggi degli atleti, prime bandiere appese, primi campioni a sbarcare. E un appello alla Russia di 52 sportivi di oggi e di ieri affinché venga revocata la legge antigay. A una settimana dal via Sochi comincia a respirare aria olimpica, ma al centro - nonostante il clima di festa nei siti a cinque cerchi - resta sempre il tema politico. L'inaugurazione ufficiale del Coastal Village nella città sul Mar Morto e delle altre due strutture (il Mountain village è il più grande e ospita 3.000 persone, l'Endurance per fondo e biathlon poco più di mille) ha comunque dato il via libera al conto alla rovescia all'inizio di questa edizione tanto discussa dei Giochi olimpici invernali.  Aperte le strutture (con festa dei volontari, musica e "sindaci" d'eccezione come l'astista d'oro Yelena Ysimbayeva) adesso si attende l'arrivo di tutti gli atleti. I primi azzurri a sbarcare in Russia saranno quelli dello short track, capitanati da Arianna Fontana, bronzo a Vancouver (per loro prime gare dal 10 febbraio). Con lei anche Martina Valcepina, Elena Viviani, Lucia Peretti, Cecilia Maffei, Yuri Confortola, Tommaso Dotti, Anthony Lobello, Nicola Rodigari e Davide Viscardi.  Il presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, John Ashe, ha poi rivolto dal Palazzo di Vetro un appello agli Stati membri affinché rispettino l'antica tradizione della tregua olimpica. Tra polemiche e allarme sicurezza arriva anche il primo stop per doping: per la biatleta russa Irina Starykh, sospesa dopo essere risultata positiva a un controllo, i Giochi finiscono ancora prima di cominciare. La stessa atleta si è infatti ritirata dalla squadra di casa.
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