
Jannik Sinner esulta per la vittoria - Reuters
Jannik Sinner raggiunge la finale agli Internazionali di tennis di Roma: battuto l'americano Tommy Paul, n.12 del mondo, col punteggio di 1-6 6-0 6-3 in un'ora e 43 minuti. La paura sul campo centrale del Foro italico dura esattamente 28 minuti. Il tempo di vedere Jannik Sinner soccombere nel primo set con un clamoroso 6-1 contro l'americano Tommy Paul. Il centrale è ammutolito e inizia a temere la più dolorosa e clamorosa delle sorprese agli Internazionali d'Italia di tennis. ma la paura finisce subito. Nel secondo set Jannik Sinner si ricorda di essere il numero uno del mondo, soprattutto, di essere un giocatore di livello superiore. il secondo set va via liscio e viene vinto dall'italiano con un netto 6-0. Nel terzo sembra che la dinamica non sia molto diversa con Sinner che strappa il servizio all'avversario e si porta sul 3-0. Finito? Niente affatto. Tommy Paul strappa di nuovo il servizio a Sinner e serve sul 2-3. Match riaperto? Nemmeno per sogno: Sinner fa un altro break e si porta sul 4-2. Poi sul suo servizio non concede neanche un punto all'avversario: 5-2 e gara virtualmente chiusa. Nel gioco successivo spreca due match point su servizio di Paul ma alla fine chiude 6-3. Punteggio finale 1-6 6-0 6-3 per Sinner che raggiunge la sua prima finale a Roma. Domenica affronterà Carlos Alcaraz nella gara che vedrà in campo i due più forti giocatori del presente (e del futuro).
«Ora mi serve un tennis incredibile se voglio vincere - ha detto Sinner al termine della partita con Paul -. Sono arrivato qui che volevo fare due o tre partite e sono in finale, questo è incredibile. A prescindere dal risultato mi dà tanta fiducia in vista del Roland Garros. Roma poi è un posto speciale, darò tutto quello che ho. Credo che abbiamo visto che tutti i giorni sono differenti - ha aggiunto -. Questo è il bello dello sport, io ho cercato di restare lì e posso sicuramente giocare meglio. Voi siete pazzeschi, mi date una mano grandissima, abbiamo girato una gara dove non mi sono sentito bene. Ma era importante vincere».