sabato 25 novembre 2023
Nella semifinale di Davis Italia-Serbia, l'azzurro dopo Torino supera di nuovo il n.1 del mondo in un match spettacolare, poi con Sonego lo ribatte in doppio e oggi c'è l'Australia
L'azzurro Jannik Sinner esulta dopo aver battuto ancora il serbo n. 1 del mondo Djokovic

L'azzurro Jannik Sinner esulta dopo aver battuto ancora il serbo n. 1 del mondo Djokovic - ANSA

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Prendete le prestazioni di Sinner e Sonego, mettetele in una teca ed esponetele accanto ai capolavori di Picasso nel museo di Malaga. Si, è tutto vero. Jannik e Lorenzo hanno vinto il doppio decisivo contro la Serbia di Djokovic e Kecmanovic. Gli azzurri sono in finale di Coppa Davis dopo venticinque anni. Domani 26 novembre (ore 16) incontreranno l’Australia per provare a scrivere un’altra grande pagina di storia. Dopo la sconfitta di Musetti di stamattina le speranze erano ai minimi storici. Già erano cominciate le crociate contro il ct azzurro Volandri per aver deciso di schierare il carrarese, non nel suo miglior momento di forma. Lorenzo ha tenuto e lottato per un set e mezzo, ma nel finale è crollato, cedendo alla solidità di Kecmanovic. Ci ha pensato il ragazzo con i capelli rossi di Sesto Pusteria a riaccendere la scintilla nel secondo singolare, in un incontro che rimarrà impresso nella memoria di tutti per lungo tempo. Forse per sempre. Non sarebbe sbagliato dire che probabilmente potrebbe aver cambiato la storia del tennis dei prossimi anni.

Nel primo set sembra un uomo in missione. Non si può letteralmente giocare a tennis meglio di così. 6-2 a Djokovic in 38 minuti. Nel secondo Nole alza il livello. Lo si capisce subito dall’urlo plateale che caccia fuori su un errore di Sinner nel primo game. Nel quarto gioco trova immediatamente il break, difendendosi in spaccata dopo un’accelerazione di Sinner, rientrando nello scambio e causando un errore gratuito dell’italiano. Sul 5-2 ruba ancora il servizio a Jannik e ricambia il 6-2 del primo set. Si va al terzo. La degna conclusione della sfida. I colpi di scena a questo punto si sprecano. Tutto sembrava portare al tie-break, ma nel decimo game Nole si ritrova in mano tre match point. Jannik glieli annulla tutti e tre e con un ace al centro si porta 5-5. Nole, che aveva perso solo tre punti al servizio fino a quel momento, subisce il colpo. Palla break Sinner, il serbo viene a rete e Jannik lo passa con il dritto. 6-5, match chiuso nel boato dei tanti tifosi italiani presenti.

Tutto è rimandato al doppio. Una sfida più di nervi che di tennis. Per usare una metafora calcistica, tutti gli schemi ormai sono saltati. Serve solo reattività, lucidità e tanto, tanto cuore. E Jannik e Lorenzo, legati dalla loro grande amicizia, ne hanno da vendere. Si muovono all’unisono, si parlano continuamente, si sostengono a vicenda. In campo sembra esserci quasi un solo giocatore. Il break nel primo set arriva nel sesto game, grazie a Sinner che trova un punto a rete di rapina mirando al corpo di Kecmanovic. Sul 5-3 Jannik inizia con un dritto a rete il turno di servizio, ma lo conclude magistralmente con uno slice. 6-3 Italia. Il secondo set il match si infuoca e Djokovic ci mette il carico da novanta. Con due urli dà inizio alla sua battaglia personale contro il pubblico di Malaga. Si gioca in una bolgia infernale. Nel terzo game arriva subito il sorpasso per l’italia, recuperato però dalla Serbia. Sonego non regge lo scambio sulla diagonale di rovescio con Nole e si ritorna sul 2-2. Nel sesto gioco Jannik annulla quattro break, mentre nel gioco successivo uno smash di Sonego porta gli azzurri sul 4-3. Lo stesso Lorenzo sigla il 5-4 con un ace e Jannik può andare a servire per il match e per la finale. La racchetta è in mano alla cassaforte più sicura in circolazione in questo momento. Dopo quattro punti, però, il tabellone riporta il punteggio di 30-30. La tensione è alle stelle e Sinner la sente. Doppio fallo e palla break per la Serbia, annullata da uno smash. Nello scambio successivo Kecmanovic non tiene da fondo e regala il primo match point all’Italia, che vola in finale grazie a una seconda vincente dell’altoatesino. “Il cielo è sempre più blu” canta tutto lo stadio. Speriamo che domani lo sia ancora di più.


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