lunedì 2 settembre 2013
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​Due fenomeni anomali si sono verificati dopo 180 minuti di campionato. Il primo: nel campionato, come nella nostra sgangherata società, è scomparsa la “classe media”: le provinciali, le squadre di seconda fascia non reggono più l’impatto con le sette sorelle della nobiltà che governano incontrastate, in campo e fuori. Il secondo è il dormiveglia dei vulcanici Maurizio Zamparini, patron del Palermo e di Enrico Preziosi, presidente del Genoa. La corazzata della B, il Palermo, è partito con il freno a mano tirato: un punto in due partite. Un po’ pochino per l’apprendista stratega Rino Gattuso che rispetto a quando scendeva in campo ringhia di meno e piagnucola di più, Dopo la sconfitta interna dei rosanero contro l’Empoli, il Rino nazionale ha paura che il vulcano Zamparini da un momento all’altro cominci ad eruttare tutta la sua rabbia proverbiale. «Non ho dormito tutta la notte per la partita persa con l’Empoli, ma Gattuso sbaglia a sentirsi in pericolo...», dice un pacifico e rilassato Zamparini. Ma Gattuso fa bene a temere le ire improvvise di questo patron che dal 2002, anno in cui ha preso in mano il club siciliano, ha messo sotto contratto 21 allenatori e nella sua carriera può vantare il “record”, tutto personale, di 38 tecnici esonerati. Preziosi invece per festeggiare il suo decennale al comando del Genoa si è voluto concedere l’ennesima sfida: affidare il Grifone al debuttante Fabio Liverani. Con i suoi 37 anni, “zeppoletta” Liverani è passato dagli Allievi alla prima squadra rossoblù diventando l’allenatore più giovane della Serie A, ma ora è anche quello più in bilico. In due giornate il suo Genoa ha incassato altrettante sconfitte e subìto 7 gol, segnandone 2. Dopo due ore di faccia a faccia tra Preziosi e il baby-allenatore, l’esonero pareva scontato quanto un giocattolo usato dell’omonima ditta del patron. E invece Preziosi rilancia: «Nessun esonero, Liverani rimarrà qui al Genoa per altri 4 anni». Prendiamo nota e registriamo nella nostra memoria e anche a futura tutela di Liverani. Per ora i “presidenti mangiallenatori” sonnecchiano, ma non dormono sogni tranquilli. E per Massimo Cellino n.1 del Cagliari, l’altro adepto con Zamparini e Preziosi della “triade” dall’esonero garantito, torna anche l’incubo della giustizia. Cellino è indagato per evasione: al Fisco mancano i suoi 746mila euro mai versati all’Ires (Imposta sui redditi di società) della cessione di Suazo all’Inter. I presidenti mangiallenatori straparlano, sbagliano, evadono, ma chissà perché non li esonera mai nessuno?
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