giovedì 30 ottobre 2014
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Gli esperti la definiscono una scoperta “straordinaria”. È avvenuta nelle scorse ore nella basilica cattedrale di Matera (eretta nel XIII secolo), nella cappella del Presepe, dove si stava svolgendo uno scavo archeologico collegato ai lavori di restauro cui è sottoposto il tempio da circa 10 anni. Sotto al pavimento - spiega una nota congiunta del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, attraverso la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Basilicata, del Comune di Matera e dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina – sono stati rinvenuti “gli straordinari resti di due cappelle preesistenti che conservano importanti testimonianze di decorazione a fresco”. Dunque, affreschi, ancora leggibili, in cui “vi sono squisiti brani di sapore ancora tardomedievale ed altri già pienamente rinascimentali, vicini per qualità e cifra stilistica alle più importanti testimonianze della pittura, non solo rupestre” diffuse nell’area. Davanti all’importante scoperta, “che aggiunge un prezioso tassello alla storia della grande fabbrica materana – prosegue il comunicato -, appare ora necessario approfondire le ricerche portando avanti con la massima attenzione il fondamentale scavo”.

Sul posto, da stamattina, esperti delle diverse Soprintendenze stanno valutando e filmando i ritrovamenti che arricchiscono il già notevole patrimonio storico-artistico della città che, solo pochi giorni fa, è stata designata quale Capitale europea della Cultura 2019.

“Siamo veramente sorpresi – afferma l’arcivescovo di Matera-Irsina, Salvatore Ligorio - dall’ennesima testimonianza di grandezza e di bellezza contenuta in questa basilica, che è espressione di una memoria ricca della cultura e della fede di un intero popolo. Attendiamo i giusti tempi però per annunciare i particolari della scoperta, visto che sono in corso i necessari rilievi e i relativi studi. Contiamo, nei prossimi giorni, di poter essere più precisi”.

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