martedì 29 agosto 2023
Uno studio sudafricano avanza l'ipotesi sulla base di impronte trovate in siti di quasi 100mila anni fa. Le calzature più antiche finora note risalgono a 10mila. Ma le prove non sono definitive
Una ricostruzione dell'uomo di Neanderthal al Muse di Trento

Una ricostruzione dell'uomo di Neanderthal al Muse di Trento - WikiCommons - Matteo De Stefano - Muse (Cc by - Sa 3.0)

COMMENTA E CONDIVIDI

Gli esseri umani di oltre 100mila anni fa e anche altri ominidi, come i Neanderthal, potrebbero aver indossato calzature. È l’ipotesi che avanza uno studio della Nelson Mandela University di Gqeberha, in Sudafrica. Tre siti archeologici presentano impronte che potrebbero essere di calzature. Ma è difficile individuare la datazione esatta. «Non pretendiamo di avere prove definitive», dice Charles Helm, che con i colleghi ha cercato di distinguere in modo affidabile le impronte impresse da piedi nudi e calzati.

Un sito si trova a Kleinkrantz, nel Garden Route National Park. Il gruppo di Helm ha trovato una lastra di roccia di 55 centimetri di diametro che presenta almeno due impronte ben conservate, oltre ad altre due impronte meno chiare. I due calchi migliori hanno bordi estremamente puliti e nessun segno delle dita dei piedi; il che fa pensare all'uso di calzature. Una di esse presenta anche tre piccoli incavi, che potrebbero essere il punto in cui le cinghie erano attaccate alla suola della calzatura. Inoltre, gli scienziati hanno rinvenuto una lastra di roccia nel Parco Nazionale Addo Elephant che presenta quattro tracce, di cui una parziale, senza segni di dita. Hanno anche rilevato una lastra di roccia dalla Riserva Naturale di Goukamma, che presenta quattro orme. Tre hanno bordi netti e nessun segno di dita. «È difficile essere sicuri che i segni siano effettivamente impronte - sottolinea Helm - Normalmente, le impronte umane vengono identificate in base a dettagli come l'arco del piede e i segni lasciati dalle dita». A sostegno della tesi, il gruppo di ricerca ha creato dei semplici sandali, basandosi su esempi indossati dagli indigeni San dell'Africa meridionale. Gli scienziati hanno incollato insieme due strati di pelle di mucca per creare la suola. Poi, hanno fatto tre buchi e vi hanno infilato dei lacci di pelle di mucca per creare dei cinturini. Quando un membro del gruppo di ricerca ha percorso, con questi sandali, una duna di sabbia bagnata, ha lasciato impronte simili a quelle di Kleinkrantz, senza alcun segno di dita o archi, e con tre piccole fessure per ogni impronta dove erano attaccati i lacci. «Questi risultati costituiscono un importante punto di riferimento», afferma Ashleigh Wiseman dell'Università di Cambridge, che non ha partecipato allo studio. C'è qualche incertezza sull'età delle piste. Le rocce vicino alla lastra di Kleinkrantz sono state datate tra 79mila e 148mila anni fa, mentre i campioni vicino alla lastra di Goukamma hanno un'età compresa tra 73mila e 136mila anni. «Sarebbe opportuno che i siti venissero datati direttamente», sottolinea Wiseman.

«Penso che gli autori siano molto onesti, perché non sostengono che le impronte siano state fatte da individui calzati», dichiara Jérémy Duveau dell'Università di Tubinga in Germania. «Affermano solo che si tratta di una possibilità e non di una certezza», prosegue. Un problema fondamentale è che le calzature preistoriche erano fatte di materiali morbidi come la pelle. «Gli oggetti che sarebbero stati usati per fare scarpe e calzature sarebbero quasi certamente andati perduti», precisa Helm. «Di conseguenza, non abbiamo prove dirette di scarpe nella documentazione archeologica», evidenzia Duveau.

Le calzature più antiche conosciute sono i sandali trovati nella Fort Rock Cave in Oregon, datati tra 10.500 e 9.200 anni fa. Esempi più recenti includono una scarpa proveniente dalla grotta Areni-1 in Armenia, datata al 3.627-3.377 a.C.. Esiste, inoltre, una piccola quantità di siti in cui i ricercatori hanno identificato impronte di piedi, similari a quelle del Sudafrica, che sembrano essere state fatte con scarpe. In uno studio del 2021, i ricercatori guidati da Lysianna Ledoux, all'epoca presso l'Università di Cantabria a Santander, in Spagna, hanno identificato impronte di piedi apparentemente calzati nella Grotta di Cussac, nel sud-ovest della Francia. Le tracce risalivano a 28mila-31mila anni fa. Un altro studio del 2021 ha trovato impronte simili nella Grotta di Theopetra in Grecia, vicino a rocce di 135mila anni fa. Se le impronte avessero un'età simile, potrebbero essere state fatte da Neanderthal calzati. «I dati sono sparsi sia nel tempo che nello spazio; quindi, non è attualmente possibile ricostruire le abitudini calzaturiere dei popoli preistorici», sottolinea Helm. Che conclude: «Tutto ciò che possiamo dire è che le prove di calzature sembrano essere limitate agli ultimi 140mila anni circa e non credo potremmo rilevarne altre più indietro di questo periodo».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: