sabato 22 maggio 2010
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Il sovrintendente Stephane Lissner mercoledì sarà a Roma dal ministro Bondi per ribadire che «per la Scala ci vuole un regolamento ad hoc». Per chiedere il perché della promessa non mantenuta di dare al primo teatro lirico del mondo un’autonomia gestionale. Peculiarità presente nella bozza del decreto di riforma delle fondazioni liriche, poi sparita dal testo firmato da Napolitano. Un decreto che ha messo in subbuglio il mondo della musica: ieri i lavoratori scaligeri, che il 27 maggio faranno saltare la prima del balletto Trittico Novecento, hanno manifestato davanti a palazzo Marino, sede del Comune, chiedendo un intervento in difesa del teatro del sindaco Letizia Moratti. Un testo che per il sovrintendente «penalizza senza ragione un teatro che da cinque anni chiude il bilancio in pareggio», ma che non ha fermato i progetti. Perché Lissner, a Milano dal 2005, nonostante le preoccupazioni per il futuro ha varato un cartellone che presenta «la più ampia offerta da vent’anni a oggi». Un cartellone pubblicato ieri sul sito Internet della Scala dopo che la tradizionale conferenza stampa era tata annullata proprio l’indomani della firma di Napolitano sul decreto. Numeri record: 20 titoli, 14 di opera e 6 di balletto, di cui ben 10 nuove produzioni. Si parte il 7 dicembre – ma il 4 torna il bell’appuntamento dell’Anteprima per i giovani – con La Valchiria, secondo titolo della Tetralogiadi Richard Wagner partita proprio in questi giorni con la regia di Guy Cassiers e la bacchetta di Daniel Barenboim. Ma per la prossima stagione il "maestro scaligero" ha deciso di dirigere solo un’opera concedendosi un’incursione nel balletto – sarà sul podio per Il lago dei cigni – e molti concerti. Una stagione che per Lissner sarà all’insegna delle "grandi voci". Basterebbe il cast stellare della Valchiria: René Pape, Nina Stemme, Waltraud Meier, Ekaterina Gubanova, John Tomlinson, Simon O’Neill. Ma scorrendo il cartellone ci si impatte in José Cura star dei Pagliacci che, insieme a Cavalleria rusticana, vedranno Daniel Harding sul podio e Mario Martone in regia. O in Jonas Kaufmann e Martina Serafin protagonisti di Tosca affidata alla regia (contestata al Met di New Yorj) di Luc Bondy e alla bacchetta di Omer Meir Wellber, giovane assistente di Barenboim che subentra al previsto Daniele Gatti (il direttore milanese sarà, però, sul podio per il Concerto di Natale in un tutto Verdi). Ian Bostridge canterà Morte a Venezia di Britten. Marcelo Alvarez, che se ne era andato dalla Scala sbattendo la porta, sarà il nome di richiamo per il verdiano Attila diretto da Nicola Luisotti, per la prima volta sul podio della Scala. Si punta su Anne Schwaenswilm e Joyce Di Donato per Il cavaliere della rosa di Strauss affidato alla bacchetta del giovane, ma già affermato Philippe Jordan. Chiusura col botto con il ritorno della rossiniana Donna del lago con il tenore superstar Juan Diego Florez in uno spettacolo di Lluis Pasqual. Voci per avere le quali Lissner ha faticato e non poco perché «malgrado il palcoscenico della Scala rappresenti il sogno di tutti i cantanti, sono stati necessari cinque anni per convincerli a calcare, di nuovo o per la prima volta, le scene milanesi, superando le loro resistenze, ansie e diffidenze nei confronti di un pubblico ritenuto troppo "esigente"» dice togliendosi un sassolino dalla scarpa nei confronti di quegli ascoltatori sempre pronti a fischiare tutto e tutti. Accanto a classici come la pucciniana Turandot diretta da Valery Gergiev, il Flauto magico di Mozart, il Romeo et Juliette di Gounod e L’italiana in Algeri di Rossini affidata ai ragazzi dell’Accademia, ecco una nuova opera, Quartett commissionata a Luca Francesconi, ma anche la seconda tappa del progetto Monteverdi affidato a Bob Wilson con Il ritorno di Ulisse in patria. Scambio di titoli con la Staatsoper di Vienna: la Scala porterà in Austria il Simon Boccanegra con Placido Domingo, mentre a Milano sbarcherà Arabella di Strauss diretta da Franz Welser-Most. Molti i concerti con Riccardo Chailly, Georges Pretre, Yuri Temirkanov, Antonio Pappano e Gustavo Dudamel. Spazio poi a un Ciclo Lang Lang che vedrà il pianista cinese protagonista di cinque appuntamenti, uno al fianco di Herbie Hancock. Prezzi dei biglietti invariati, diverse le modalità di abbonamento molte delle quali rivolte ai giovani.
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