martedì 7 dicembre 2010
Stasera La Valchiria di Wagner con la direzione di Daniel Barenboim. Il presidente Napolitano incontrerà le maestranze scaligere. Ancora in forse la presenza del ministro dei Beni culturali Bondi.
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Alla Scala va in scena la protesta. Quella dei lavoratori dello spettacolo che hanno chiesto e ottenuto dal teatro di lanciare stasera, prima che il sipario si apra sulla Valchiria di Wagner, un appello in difesa della cultura e contro i tagli governativi. Portavoce di quella che gli artisti definiscono «un’iniziativa molto bella e molto forte» il sovrintendente Stéphane Lissner o il maestro Daniel Barenboim. Cosa andrà in scena lo si saprà, però, solo oggi. Quando fuori risuonerà la voce degli studenti, scesi dai tetti per ribadire il loro no alla riforma dell’università. Magari con improvvisazioni coreografiche. Perché la Prima è da sempre un palcoscenico per chi vuol far sentire la propria voce. Affezionati della piazza sono i sindacati di base, Cub e Cobas, puntuali ogni 7 dicembre con striscioni e fischietti. Ma quest’anno il clima è particolarmente teso. Perché accanto ai ragazzi ci saranno anche gli immigrati, quelli che sino alla settimana scorsa erano sulla torre dell’ex Carlo Erba, per dire no a quella che definiscono una «sanatoria truffa». E personaggi del mondo dello spettacolo: a dare manforte ai lavoratori della Scala Paolo Rossi, Toni Servillo, Moni Ovadia, attori, musicisti e gli allievi di Brera e della Paolo Grassi. Lo slogan scelto «La cultura nutre e da’ da mangiare».Stasera alle 17 si apre la nuova stagione lirica con La Valchiria diretta da Barenboim. Ma gli occhi di molti sono puntati fuori dal teatro. I manifestanti annunciano sorprese spettacolari. Ma si temono disordini. Come lo scorso anno. Tanto che sulla piazza transennata è previsto un imponente schieramento delle forze dell’ordine. Anche perché al Piermarini ci sarà Giorgio Napolitano. In un intervallo il Capo dello Stato incontrerà i lavoratori scaligeri che chiederanno un sostegno alla loro lotta contro i tagli al Fondo unico per lo spettacolo. Che, se confermati, solo per la Scala significherebbero 5 milioni di euro di contributi in meno quest’anno e un buco da 17 milioni per il 2011. La chiusura, invece, per altre fondazioni liriche. Un grido d’allarme da lanciare al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi che, però, non ha ancora confermato la sua presenza in sala per Valchiria.Cinque ore abbondanti di spettacolo firmato dal belga Guy Cassiers. Una regia «tecnologica» che ha visto i cantanti lamentarsi perché «lasciati soli tra video e luci». In scena Nina Stemme e Waltraud Meier, Simon O’Neill e John Tomlinson. E il basso ucraino Vitalij Kowaljov, che prima di cantare faceva il vigile del fuoco.Ieri sera sul sito della Scala c’erano ancora una trentina di biglietti invenduti: 2mila euro per una poltrona di platea. Per chi resta fuori maxischermo in galleria Vittorio Emanuele e opera dal vivo su Radio tre. Ma la novità 2010 è che la Prima torna in diretta tv su una rete generalista, Rai 5. Valchiria sarà sul piccolo schermo anche in Francia e Austria. E grazie alla tecnologia digitale nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, oltre ottanta solo in Italia.
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