martedì 18 febbraio 2014
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Mettevi il cuore in pace: Beppe Grillo stasera non farà alcun blitz durante Sanremo. «Stasera farò lo spettatore non interferirò nel programma» spiega ai giornalisti. Con la precisione di un treno svizzero l’ex comico è arrivato a Sanremo in tempo per far sì che il suo show, prima di entrare nel teatro Ariston a vedere il Festival, possa diventare un servizio per i tg di massimo ascolto. I giornalisti lo circondano. Lui li apostrofa: «Siete dei morti viventi». Lei sta facendo un favore alla Rai stasera, azzarda qualcuno. «Io sono venuto a criticare un sistema. Il Servizio Pubblico chiuderà con 400milioni di perdita». Anche lei ha preso dei bel cachet da Sanremo, prova a dire qualcuno. E lui, svelto: «Io non sono qui a criticare i cachet ma il sistema. Stasera farò lo spettatore non interferirò nel programma. Ma la Rai è la principale responsabile del disastro pubblico».Sulla web-tv di Grillo, chiamata La Cosa Channel, la linea salta in continuazione. Rimanda il segnale di SKyTg24 che sta trasmettendo in diretta l’incontro. «Cerchiamo adesso di capire se riusciamo a riprendere la linea. Ma il segnale è fermo» dice la conduttrice Cristina che infila termini come “impelugato” e “strascicone” di cui solo lei e pochi adepti conoscono il senso. Grillo intanto spara ancora: «Fazio prende circa 5,5 milioni di euro per 3 anni. Per Sanremo percepisce circa 600 mila euro lordi l'anno. È una vergogna»Il copione è sempre lo stesso. Lui attacca Renzi («È il vuoto, il nulla. L’hanno mandato le banche»), la politica («Noi non faremo inciuci»), la Rai («Va ridimensionata, costa troppo. È la principale responsabile dello sfascio del Paese»). Poi, quando le cose dovrebbero diventare serie, la butta sul ridere: «Voglio fare un annuncio importante: i giornalisti che ho attorno hanno degli aliti pazzeschi». Ha parlato per 20 minuti a telecamere unificate. Fatto la passerella e ottenuto quello che voleva. «Vogliono denunciarmi per interruzione di pubblico servizio. Ma cos’è il Servizio Pubblico? La Rai è il Servizio Pubblico?». Ormai è lanciato: «Il Paese non c’è più. La legge elettorale la fanno in tre. Il Presidente della Repubblica censura le sue telefonate. In Rai c’è il figlio del presidente Leone. Butta soldi in appalti esterni dando 1 miliardo a cinque società». Qualcuno applaude, qualcuno fischia. Torna ad attaccare Fazio. «Si è portato qui i suoi autori dando a ognuno 50mila euro. Al regista 100mila euro».Qualcuno tenta una domanda fuori dal copione: farete mai la riforma Rai? «Certo». Grillo tira in ballo anche il vecchio dg Rai Biagio Agnes e il nuovo Luigi Gubitosi. «Non sono manager ma gente che sperpera i nostri soldi. E i tg in mano ai partiti? Voi non sapete cosa succede nella politica: fanno un decreto dove mettono dentro tutto. È un Paese alla rovescia. O vi rovesciate o non capirete nulla». Un dipendente Rai prova a intervenire: ma la Rai ti sta ospitando e mandando in onda… «La Rai è nostra, dobbiamo riprendercela. Non deve avere più la pubblicità. Mediaset? Me ne frego di Mediaset. La verità è che De Benedetti e Berlusconi si stanno dividendo il Paese». E Renzi?, lo incalza il pubblico. «È il vuoto. L’hanno messo lì le banche. Io voglio persone perbene come il nostro Fico ad amministrare la cosa pubblica. Renzi è amico di Verdini. Ha buttato milioni di euro quando amministrava la Provincia».Il gioco a questo punto ricomincia da capo. «Non credete ai giornalisti sono dei morti viventi». Passano altri cinque minuti. Poi Grillo termina il suo show. Ora tocca allo spettacolo di Sanremo.
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