venerdì 21 febbraio 2014
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Finalmente il Festival di Sanremo torna a fare il Festival di Sanremo. Dopo avere zoppicato per due serate, la terza riparte, con più grinta e brio, affidandosi totalmente alla gara, alla musica e, stavolta sì, alla bellezza. Il tormentone di questo 64mo Festival, prende forma subito nelle note delle Nozze di Figaro di Mozart guidata in apertura di serata con giovanile baldanza dal maestro Diego Mateuz, l’allievo prediletto che rende omaggio a Claudio Abbado e alla sua idea della “grande musica per tutti”. Bellezza è anche l’allegria di Renzo Arbore che celebra i 60 anni della tv scherzando scaramanticamente sulla sua età e poi dedica al patrimonio violato di Napoli una struggente “Reginella”. E quanto è bello il mondo visto dall’alto dall’astronauta Luca Parmitano che ci fa sentire orgogliosi di essere italiani. E ci sta dentro pure la chitarra dell’irlandese Damien Rice. Ma bellezza è soprattutto il monologo stavolta centrato e forte di Luciana Littizzetto: macchè silicone, botulini e immagini di plastica. La vera bellezza è quella delle persone eccezionalmente normali come Gilliam la modella sulla sedia a rotelle, Alex Zanardi, Lucia Annibali sfregiata con l’acido, Seb, il bimbo down di 5 anni che gira le reclame in Inghilterra. “Perché non mettere negli spot un bambino down nella famiglia tradizionale? Perché i seni grandi rientrano nei canoni della bellezza, e un braccio al posto di due no?”. L’applauso qui Luciana se lo merita tutto e pure Dergin Tokmak, il ballerino tedesco affetto da poliomielite che sorprende volteggiando sulle stampelle. Non facile rientrare nella gara dopo un momento così intenso. Ma gli autori di Fazio finalmente se ne inventano una davvero originale con l’interruzione dello spettacolo da parte dei finti disturbatori che invadono gioiosamente la platea a ritmo di gospel. Il Festival pare avere ripreso il passo giusto. Anche i cantanti sembrano rendersi conto che ora si aprono davvero i giochi a colpo di televoto, ed entrano nella parte del perfetto concorrente del festival, in un trionfo di smoking (anche il rapper Frankie HI NRG). Prima di loro se la giocano (relegati come al solito nella notte) i giovani che quest’anno sono davvero bravi. Passano De Niro e il giovanissimo rapper salernitano Rocco Hunt che in “Nu juorno buono” canta la voglia di riscatto della Terra dei Fuochi. Un filo di brivido, per chi ama Sanremo con la classifica provvisoria dei Big (che però pesa sul conteggio della vittoria finale). Sul podio il pubblico piazza Francesco Renga al primo posto, Arisa al secondo e, a sorpresa, la rivelazione del Festival Renzo Rubino al terzo. E pure a sorpresa è il quarto posto degli outsider Perturbazione che precedono Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots al quinto posto, Fabrizio De André al sesto, Giusy Ferreri al settimo, Antonella Ruggiero all’ottavo, la favorita Noemi che slitta al nono posto, Riccardo Sinigallia al decimo, Francesco Sarcina all’undicesimo, Giuliano Palma al dodicesimo, Ron al tredicesimo, e Frankie HI NRG al quattordicesimo. Applausi e fischi, come da copione, ma tutto ritornerà in gioco sabato.
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