giovedì 16 febbraio 2023
Lo scrittore ritira la sua candidatura alla direzione del Salone del Libro di Torino, come successore di Lagioia in tandem con Elena Loewenthal. La nomina è rimandata a giugno
Lo scrittore Paolo Giordano

Lo scrittore Paolo Giordano - Epa/Ballestreros

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«Non ci sono le condizioni di indipendenza e serenità con cui iniziare un percorso così importante, in un momento di passaggio tanto delicato per il Salone». Con queste parole Paolo Giordano ritira la sua candidatura alla direzione della kermesse torinese, come successore di Lagioia in tandem con Elena Loewenthal, come si era ipotizzato nei giorni scorsi dopo la conferenza stampa di lancio, con Giordano che – pur mantenendo il riserbo – si era detto possibilista, ma ha fatto un passo indietro per ragioni prettamente politiche.

La situazione stava vivendo una condizione di impasse per la difficoltà di mettere d’accordo i voti del direttivo necessari da statuto per definire il nome, fornendo di fatto in questo modo un profilo condiviso tra pubblico e privato. La nomina è stata perciò rimandata a giugno, come spiega in una nota l’Associazione Torino, la Città del Libro, che «constata la mancanza delle condizioni per mantenere aperto il tavolo dei lavori del Comitato Direttivo».

La nota prosegue così: «Siamo rammaricati e profondamente dispiaciuti che Paolo Giordano abbia manifestato la sua intenzione di ritirare la propria candidatura alla direzione del Salone del Libro. Dopo l’attenta valutazione delle candidature, Paolo Giordano continua a essere per noi il candidato ideale per la sua levatura intellettuale, la sua conoscenza del panorama editoriale nazionale, per lo sguardo attento alle trasformazioni della contemporaneità». A commento Elena Loewenthal, direttrice uscente del Circolo dei Lettori, che aveva dato la sua disponibilità, non aggiunge altro se non il rispetto verso le scelte di Giordano e la rinnovata stima nei suoi confronti.

La nota dell’Associazione Torino, la Città del Libro, continua poi così: «Riteniamo che il Salone debba continuare a essere libero e indipendente. Le diverse sensibilità emerse nel corso della valutazione delle candidature e la necessità di concentrarsi sull’edizione 2023 del Salone, ancora diretta da Nicola Lagioia, rendono necessario richiedere ai nostri partner istituzionali di rimandare a giugno il processo di nomina. Al termine del Salone del Libro 2023 – conclude la nota – l’Associazione Torino, la Città del Libro inizierà a lavorare per costruire un progetto che conduca il Salone verso le future sfide e nel rispetto del modello organizzativo che da sempre lo ha reso vincente: l’accoglienza delle proposte degli editori all’insegna dei valori di pluralismo, indipendenza e libertà di pensiero».

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