lunedì 23 maggio 2022
Il XXXIV Salone del Libro appena chiuso ha visto 168mila visitatori, un massiccio seguito sui social e un ricambio generazionale. Soddisfatti anche gli editori cattolici per la risposta del pubblico
Folla di visitatori tra gli stands del Salone del Libro di Torino 2022

Folla di visitatori tra gli stands del Salone del Libro di Torino 2022 - Ansa/Tino Romano

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Il cuore selvaggio del Salone del Libro ha battuto 168mila ingressi e sabato 21 maggio è stato registrato il picco di affluenza nella sua storia, ma oltre a essere una fiera e una manifestazione culturale, questo Salone è stato prima di tutto un villaggio multidisciplinare di arti, vissuto «non da un pubblico, ma da una comunità in grado di lavorare sul territorio, nei club della lettura, nelle librerie, con gli editori», ha spiegato oggi il direttore Nicola Lagioia nella conferenza conclusiva, in cui sono state anche annunciate le date della XXXV edizione, che si terrà tra il 18 e il 22 maggio 2023.

Tra i numeri di quest’anno, oltre 1.400 incontri, di cui 200 sold out, 50 sale convegno, 72 mila utenti iscritti alla piattaforma SalTo+ e quasi 90mila persone che hanno partecipato agli incontri live, ma i numeri sono anche quelli degli editori che hanno animato Lingotto con i loro stand: le edizioni e/o hanno confermato le vendite registrate a ottobre, Edt ha dichiarato una ripresa della sezione turistica e un più 10% di vendite, così come Fazi, mentre Hacca e Laterza hanno chiuso l’edizione con un più 15%.

Anche Vita e Pensiero ha registrato un segno più nelle vendite, con un incremento soprattutto sulle novità, ed in particolare con il titolo appena uscito Mafia. Fare memoria per combatterla, di Antonio Balsamo. Vita e Pensiero ha poi segnalato un pubblico eterogeneo e buona partecipazione agli incontri, soprattutto quello con Miguel Benasayag, da poco uscito con Il ritorno dall’esilio.

Flessione nelle vendite, invece, per Claudiana editrice, commentata così dal direttore Manuel Kromer: «È stato il Salone della rinascita e della speranza. Come vendite è andato meno bene del 2019, ma credo sia cambiato un po’ il pubblico. Molti più giovani, grande entusiasmo e forse un po’ meno lettori forti, ma siamo comunque contenti di esserci stati e speriamo questo segnale di ripresa si stabilizzi».

Giudizio positivo per Giovanni Cappelletto, presidente Uelci: «Le persone hanno partecipato sia agli incontri organizzati con la Diocesi che a quelli in stand. Abbiamo avuto tante famiglie e persone curiose e gli editori sono stati contenti dello stand e della posizione, che ha permesso un flusso di passaggio costante. Ora l’intenzione è ripetere l’esperienza anche dopo il Salone, con altri momenti di incontro pensati per i ragazzi, magari insieme alla Pastorale Giovanile, per creare una serie di esperimenti culturali significativi».

I giovani sono in effetti stati al centro del Salone: se da una parte il lavoro con le scuole è stato più faticoso per aver realizzato anche un’edizione di Salone a ottobre, quindi nello stesso anno scolastico, dall’altra c’è stata un’ulteriore apertura del Salone al mondo dell’online.

Tra le novità l’arrivo del Salone su TikTok, con una programmazione dedicata al racconto delle giornate. Le visualizzazioni dei video sono state 1 milione e 600mila, oltre 4 mila quelle del profilo, quasi 30mila i like, e più di 2.500 i follower. Grazie alla collaborazione con TikTok Italia sono state anche organizzate tre dirette che hanno coinvolto la community di BookTok, il trend da quasi 50 miliardi di visualizzazioni per raccontare e far raccontare la passione per i libri. Nelle ultime settimane la community online del Salone è poi cresciuta anche confermando l’ascesa di Instagram, dove il profilo del Salone ha raggiunto circa 130 mila follower.

Oltre a questi numeri, tra gli stand, anche spazio al virtuale, con nuovi modelli editoriali per conoscere e fare esperienza, come Ett, industria digitale creativa che ha presentato il progetto Dante VR, occupandosi della produzione e realizzazione di modelli animati in 3D partendo da uno storyboard legato ai versi e alle immagini della Divina Commedia.

I giorni del salone sono stati poi anche un pretesto per fare un punto su dati e urgenze della filiera: tra i temi più sentiti dall’Associazione degli Editori Indipendenti è stata sottolineata l’importanza di ridare valore alle biblioteche e alle librerie come presidio culturale radicato nel territorio, che il digitale può affiancare ma non sostituire. «Biblioteche e librerie rappresentano un patrimonio culturale, un luogo di aggregazione e condivisione, il loro valore va ben al di là del mercato, occorre però un supporto delle istituzioni e dell'unità di tutti gli operatori della filiera», ha sottolineato il Presidente di Adei Marco Zapparoli.

L’Associazione Italiana Editori ha invece riportato alcuni numeri del mercato editoriale e il presidente Ricardo Franco Levi ha messo in evidenza come dopo la pandemia il contesto economico sia diventato più difficile, e come ore la sfida sia quella di conquistare nuovi lettori «che – ha detto – vanno raggiunti attraverso i canali di comunicazione da loro più utilizzati e con un’offerta editoriale e culturale in cui possano sempre più riconoscersi». A pesare sui risultati generali del mercato, l’aumento del prezzo della carta, l’inflazione e il calo dell’indice di fiducia delle famiglie. Nel 2022 gli unici generi in crescita sono stati la narrativa straniera e i fumetti, le cui vendite nelle librerie, dal 2019 a oggi, sono triplicate.

Tra le altre iniziative del Salone, successo per il Rights Centre, con 450 partecipanti, 21 paesi, 50 case di produzione cinematografiche e più di 5.200 richieste registrate. È stato poi anche annunciato l’Aficionado Award, un nuovo premio rivolto alle iniziative editoriali, nato dalla collaborazione tra il Salone del Libro, la Fiera di Francoforte e l’Helsinki Group. Tra le altre novità del 2022 anche Book to Audio, spazio di approfondimento dedicato al mondo dei podcast e degli audiolibri, per la prima volta inserito nel Rights Centre.

In conclusione, queste le parole del direttore Nicola Lagioia: «Il Salone in questi anni è diventato un’altra cosa rispetto al passato. Si è aggiunto l’Oval, si è aggiunta l’area esterna, è diventato più forte, più solido, più importante. Il segreto è un lavoro che tocca linee di amore, competenze, passione e spirito democratico, che abbracciano un intero Paese».

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