sabato 16 marzo 2024
Gli azzurri battono il Galles a Cardiff e chiudono il torneo con due successi e un pareggio: un risultato storico. Ai gallesi il cucchiaio di legno che dopo otto anni non finisce all'Italia
Gli azzurri del rugby vittoriosi in Galles

Gli azzurri del rugby vittoriosi in Galles - Reuters

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L'Italia del rugby nella storia. Gli azzurri vincono a Cardiff con il Galles 24-21 e chiudono il miglior Sei Nazioni di sempre con due successi e un pareggio. Ai padroni di casa l'ultimo posto del torneo, con il beffardo Cucchiaio di Legno, che dopo otto anni non è dell'Italia. Per gli azzurri un successo importante che poteva anche essere più ampio e arriva dopo la vittoria sulla Scozia e il pareggio con la Francia.

Una partita dominata, nonostante la rimonta finale dei padroni di casa. Una grande mischia trascina la squadra di Quesada, con un Fischetti scatenato, poi Ioane e Pani scavano un solco incolmabile per i gallesi, che segnano con Dee e provano a spingere fino alla fine. Garbisi e Page-Relo allungano ancora al piede e rendono vana la rimonta gallese con le mete di Rowlands e Grady a tempo scaduto. Finisce con un trionfo da incorniciare: infatti nel Sei Nazioni l'Italia non ha mai vinto 2 partite e fatto 3 risultati utili di fila. Un duro colpo per i Dragoni con l'ultimo posto senza vittorie: una cosa successa, con questa, solo 4 volte nella loro storia lunga 140 anni.

Una statistica che aumenta i meriti della nuova Italia di Quesada con un gruppo giovane e di talento, che ancora una volta ha firmato un'impresa tutta testa e cuore. «Questa squadra ha l'identità che serve - ha spiegato il ct argentino degli azzurri - ora è importante crescere perché questo sia solo il primo grande torneo giocato. I ragazzi sono stati grandi, così come tutto lo staff che ha accettato nuovi metodi di lavoro. Serviva concretezza e fisicità». Capitan Lamaro guarda al futuro: «Siamo contenti, ma vogliamo ancora di più. Dobbiamo restare umili e lavorare, abbiamo sfiorato le tre vittorie. L'obiettivo non sarà più quello di evitare l'ultimo posto, ma magari puntare ad altro». Per una Nazionale come la nostra, da anni sotto il fuoco della critica per le tante sconfitte (19 cucchiai di legno al Sei Nazioni), la conferma che la strada intrapresa è quella giusta.

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