lunedì 11 novembre 2013
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Purtroppo solo da noi esiste un calcio di vili e di violenti: vedi i giocatori della Nocerina minacciati di morte che simulano l’infortunio e restano in 6 in campo all’Arechi nel "derby della vergogna" con la Salernitana. Gara sospesa, quanto il giudizio su tutti i protagonisti in negativo di questa vicenda, e sono tanti. Ma per fortuna esiste ancora un calcio che può parlare dei Pogba, dei Berardi e dei Keita e nel Motomondiale il nuovo campione è il giovanissimo Marc Marquez. Quattro ragazzi che assieme non arrivano a fare ottant’anni, ma che giocano (e corrono in pista) con la sicurezza dei veterani. I tre ragazzini della Serie A incantano per classe e semplicità di “calcio”, appunto. Della nuova triade per ora il bollino di fuoriclasse doc lo assegniamo al francese della Juve, Paul Pogba, classe 1993. Suo il terzo siluro con cui i bianconeri allo Juventus Stadium hanno affondato l’evanescente Napoli di Rafa Benitez che buca anche il secondo scontro diretto dopo quello perso con la Roma (2-0 all’Olimpico). Ha ragione mastro Rafaèl, “la Juventus è ancora la compagine più forte d’Italia” e il campionato per la terza volta di fila rischia di votare Antonio, Conte naturalmente. Il cammino è ancora lungo, certo, ma certe notti del Napoli non fanno ipotizzare uno scudetto sotto il Vesuvio nella prima stagione di Benitez al servizio dell’ambizioso cinepresidente De Laurentiis. Anche la Roma delle dieci vittorie di fila, dopo il primo pari che gli ha imposto il Toro, si scopre meno magica con il secondo X di fila. A fermare la banda di Garcia è il Sassuolo che aveva già pareggiato al San Paolo con il Napoli e quindi gli emiliani di Eusebio Di Francesco (tra l’altro ex cuore romanista) cominciano a recitare il ruolo inedito (sono al primo anno di Serie A) di stoppagrandi. Nell’1-1 dell’Olimpico entra in scena Domenico Berardi, classe ’94 e guarda caso anche al minuto 94 guasta la festa dell’undicesimo successo giallorosso, realizzando il gol del pareggio. Si tratta del 6° gol stagionale per questo ragazzo di Calabria che è arrivato nel calcio che conta direttamente dal calcetto e dopo una stagione esemplare in B, al Sassuolo, è finito nel taccuino di Beppe Marotta che a giugno 2014 lo riporterà alla Juventus (è in prestito) per giocare assieme a Pogba. Storie di geni precoci, come quel Baldè Diao Keita, classe 1995, passaporto senegalese-spagnolo, nuovo gioiello della Lazio del presidente Lotito che gongola dopo il primo gol da campione che il ragazzino della Primavera laziale ha segnato al Parma. Solo un pareggio per la squadra di Petkovic, ma la sorpresa Keita lascia ben sperare per una futura ripresa biancoceleste. Chi si è ripreso prima del tempo è l’irriducibile capitan Javier Zanetti. Nel giorno dell’addio ufficiale all’Inter di Massimo Moratti all’Inter (la società passa all’indonesiano Thohir), il capitano nerazzurro gioca il tempo necessario per salutare San Siro e far partire l’azione del gol di Nagatomo per il 2-0 sul Livorno. Il cantiere Inter procede bene, migliore attacco del torneo con 29 gol realizzati e in classifica si trova a meno 7 dalla vetta, anche se Mazzarri c’è da scommetterci che guarda più al meno 6 dalla Juventus. La Fiorentina di Montella non fa calcoli, ma vince ancora (2-1 alla Samp) con doppietta di Pepito Rossi che sale a quota 11 reti, capocannoniere incontrastato, come in discesa appare il suo cammino verso i Mondiali di Brasile 2014. Tutta in salita invece la strada del Milan, che dopo una settimana di caos societario e di progettato riordino delle cariche dirigenziali (Barbara Berlusconi chiede a papà Silvio il pensionamento di Adriano Galliani per far posto a Paolo Maldini) rimandato alla fine del campionato, chiude con uno scialbo 0-0 al Bentegodi con il Chievo ultimo della classe, ma che dà segnali di vita. Con Gasperini si è rivitalizzato il Genoa che ferma il sorprendente Verona e incamera il terzo successo di fila. Roba da prima gestione Gasperini, che non a caso i genoani associano al mitico papà del Manchester United, sir Alex Ferguson, appellandolo come “Gasperson”. Tempi duri invece per il papà dell’Udinese Guidolin che a Catania regala la prima vittoria a De Canio, mentre i friulani subiscono il 7° ko stagionale. Dall’Udinese in giù, Milan compreso, sono in undici a tremare nella lotta per non retrocedere e nel 12° turno si rialza il Cagliari che vince lo scontro diretto con il Torino, grazie a una doppietta di Daniele Conti che festeggia in maniera molto originale: andando ad abbracciare il figlio Manuel, raccattapalle fisso nello stadio fantasma chiamato Sant’Elia. E’ questa la faccia buona e positiva del calcio che vorremmo ritrovare in tutti gli stadi. Chiediamo troppo? Ha chiesto tutto e subito Marc Marquez che ha ottenuto il massimo in sella alla sua Honda e a Valencia, nell’ultima corrida contro il campione in carica Jorge Lorenzo (primo al traguardo), con il terzo posto viene incoronato re del Motomondiale. A soli 20 anni e 9 mesi, Marquez supera anche Valentino Rossi: è il più giovane campione del mondo della MotoGp e 35 anni dopo Kenny Roberts, nella classe regina a conquistare il titolo iridato è ancora un debuttante. Un capolavoro quello del piccolo-grande Marc, per il quale parlano i numeri: 6 Gp vinti, 16 podi e 9 pole. Ed è solo l’inizio del fenomeno Marquez.
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