giovedì 8 aprile 2010
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Ancora poche ore e poi “tutti in piedi sul divano”. Riparte domenica dal Qatar la nuova stagione della MotoGp. Soltanto 4 marchi al via (Honda, Ducati, Yamaha e Suzuki) per 17 piloti e 18 tappe. Domani è già tempo di scendere in pista per le prove libere e prendere confidenza con la sabbia desertica del circuito di Losail per l’unico Gran Premio in notturna. Si accenderanno allora i riflettori sugli acrobati delle due ruote e sul principe del circo: Valentino Rossi. Il pesarese, campione del mondo in carica, è ancora l’uomo da battere, anche alla luce delle prove pre-campionato. In sei giorni di test in terra arabica il “Dottore” ha primeggiato in ben cinque occasioni dimostrando che la sua Yamaha è già pronta a seminare gli avversari. Il 31enne pilota di Tavullia che brama di conquistare il 10° titolo mondiale non sta già nella pelle: «Finalmente siamo al via della stagione e siamo molto eccitati –ha detto Rossi – I test sono stati positivi. Quest’anno mi aspetto una grande lotta con diversi piloti, tutti molto forti...». In realtà la sua sembra quasi una dichiarazione di rito. Alle sue spalle infatti è tutta una scommessa. Casey Stoner, il fuoriclasse australiano della Ducati sembra tornato sui livelli del mondiale vinto nel 2007 con il miglior tempo nelle prove in Qatar. Però sono ancora da testare le sue condizioni di salute dopo i problemi della scorsa stagione.Chi potrebbe davvero insidiare il trono di Rossi è ancora il suo compagno di scuderia Jorge Lorenzo (secondo l’anno scorso nella classifica generale). Il terribile 22enne spagnolo, che non nasconde una rivalità sia pure «solo sportiva» con il Dottore, è pronto a rendergli duro il cammino. Ma potrebbe risentire dell’infortunio alla mano subito in allenamento.Si brancola ancora nel buio invece in casa Honda, aspettando Godot-Pedrosa, lo spagnolo che non riesce a scrollarsi nella MotoGP il ruolo di eterna promessa. Sia lui che il compagno di squadra, il nostro Andrea Dovizioso che pure ha mostrato buoni segnali nelle prove, sembrano avere ancora problemi di telaio. Tra le possibili rivelazioni, oltre al nostro Simoncelli, non è da sottovalutare l’americano Ben Spies, protagonista in Superbike e già scalpitante in MotoGp.Per il resto sarà interessante vedere quanto incideranno le novità tecniche di questo Motomondiale. In particolare il tetto al numero dei motori: solo 6 a disposizione per ogni pilota nell’arco della stagione, mentre invece l’anno scorso il propulsore veniva sostituito a ogni Gp. Rossi si è già detto contrariato: «Sono troppo pochi per 18 gare, 10 sarebbero stati ideali, così bisognerà farseli bastare». Così come sarà curioso vedere all’opera il “Dottore” su un circuito come quello del Qatar dove in notturna non ha mai vinto. Spettacolare l’illuminazione dell’impianto del deserto: 3600 punti luce, alimentati da generatori da 5.4 milioni di watt, necessari per illuminare un’area estesa come 70 campi da calcio. Ma Rossi sa bene che nell’olimpo dei grandi della velocità, c’è uno come Tazio Nuvolari che volava anche a fari spenti nella notte.
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