lunedì 19 febbraio 2024
In Campidoglio il primo atto della rassegna attesa dal 7 al 12 giugno che riporterà allo stadio Olimpico le stelle di questo sport, a 50 giorni dalle Olimpiadi. E la capitale già pensa ai Mondiali '27
La presentazione nella sala Giulio Cesare, in Campidoglio

La presentazione nella sala Giulio Cesare, in Campidoglio - Fatigante

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Roma torna a respirare l’aria della grande atletica leggera. Ieri in Campidoglio, proprio nella nobile sala consiliare Giulio Cesare, sono stati presentati i Campionati europei che si terranno dal 7 al 12 giugno prossimi allo stadio Olimpico e al complesso del Foro Italico, ventiseiesima tappa di un lungo viaggio cominciato proprio in Italia, a Torino nel 1934. E' un ritorno atteso per Roma, a 50 anni dall'edizione del 1974 (quella del primo oro di Pietro Mennea sui 200) e a 37 anni da quei Mondiali che, ha ricordato Giovanni Malagò, presidente del Coni, la capitale si candida a riospitare nel 2027 (la decisione finale è attesa per fine mese). «Saranno sei giorni memorabili, ad altissima intensità», ha detto il sindaco di Roma e "padrone di casa", Roberto Gualtieri.

Si tratta del più grande appuntamento sportivo che si terrà nel 2024 su suolo italiano. Nell'evento organizzato dalla Fondazione EuroRoma 2024 (con sponsor di peso come Unicredit) ci saranno 47 specialità e 141 medaglie in palio fra i quasi 1.600 atleti in gara (a oggi, c'è tempo fino al 30 maggio), appartenenti a 49 federazioni europee. «Non c'è mai stata una nazionale così forte e questi Europei sono un'occasione straordinaria», ha detto Stefano Mei, presidente della Fidal (a a sua volta leggendario oro nei 10mila metri nella tripletta azzurra agli Euro di Stoccarda 1986, con Alberto Cova argento e Salvatore Antibo bronzo), che ha parlato davanti a una rappresentanza di atleti che comprendeva gli olimpionici della marcia Antonella Palmisano e Massimo Stano, giovani speranze come il 19enne Mattia Furlani (fresco reduce da un eccellente 8,34 metri ai campionati assoluti di Ancona nel lungo, primato mondiale indoor under 20), la velocista Zaynab Dosso e l’ostacolista Lorenzo Simonelli, il lunghista Andrew Howe (tuttora in attività) e campioni del passato, come Francesco Panetta, a sua volta storico oro nei 3.000 siepi all'Olimpico nei Campionati del mondo del 1987, Giuseppe Gibilisco (già campione del mondo nel salto con l'asta) e gli ex velocisti Stefano Tilli e Manuela Levorato. Aspettando le star Gimbo Tamberi e Marcell Jacobs, che ora si allena in Florida, ma da maggio dovrebbe far base all'impianto “Guidobaldi” di Rieti (con allenamenti che saranno aperti al pubblico, ha annunciato l'assessore della Regione Lazio, Elena Palazzo), per l'occasione rimesso a nuovo al pari dello storico stadio dei Marmi accanto all'Olimpico, che sarà usato dagli atleti per i riscaldamenti pre-gara. «Chiaramente l'importante è che Jacobs stia bene, se sta bene fisicamente il risultato è assicurato, perché lui è secondo me il più forte del mondo», ha affermato Mei sulla condizione dell'olimpionico dei 100 metri (e della staffetta 4x100) a Tokyo 2021.

Questa edizione sarà storica anche per un altro motivo, già reso noto un mese fa: per la prima volta è previsto da European Athletics, la federazione europea, un montepremi di 500mila euro per premiare i dieci risultati più prestigiosi, da ricompensare con 50mila euro ciascuno. Un bonus che certo vedrà in lizza una delle stelle più attese: l'imperatore e pluriprimatista del salto con l'asta, il 24enne svedese Armand Duplantis, già protagonista di un primato mondiale allo stadio Olimpico nel Golden Gala del 2020 con 6 metri e 15. Anche Malagò ha ricordato la forza del movimento atletico italiano, sottolineando che in Fidal oggi «c’è anche una lotta interna, una bellissima situazione d'imbarazzo su chi potrebbe fare il portabandiera alle Olimpiadi di Parigi», attese 50 giorni dopo dopo l'evento romano. «C'era il timore che dopo Tokyo quei risultati clamorosi venissero smentiti, ma in termini quantitativi stiamo continuando», sorride a proposito il "numero uno" del Coni. Il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma, ha ricordato gli investimenti fatti nel «massiccio programma di riqualificazione del parco del Foro Italico: sarà questa la vera legacy dell'evento».

Al plauso si sono aggiunti anche il presidente del Cip, Luca Pancalli («Mi auguro che gli Europei rappresentino uno sviluppo non sono economico e culturale, ma anche sociale») e l'assessore allo sport di Roma, Alessandro Onorato, per il quale «la nostra città grazie a questi appuntamenti internazionali vive una nuova giovinezza».

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