mercoledì 13 maggio 2020
I palazzi rinascimentali e barocchi della Superba, patrimonio Unesco dal 2006, quest’anno apriranno le porte online. E quattro di loro saranno accessibili per la prima volta
La galleria di Palazzo Reale a Genova

La galleria di Palazzo Reale a Genova - -

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Non so se Genova sia Superba, ma so che è esemplare. Esemplare nelle sue rinascite. La ricostruzione del Ponte Morandi è solo l’ultima di una lunga storia di cadute e risurrezioni di questa città unica e bellissima. Negli ultimi decenni si è dovuta ripensare, come le altre due capitali del triangolo industriale, Torino e Milano: da città a vocazione industriale si è trasformata in polo culturale e turistico. Ed è ripartita puntando a quello che nei secoli era stato il cuore della sua identità: il Porto Antico, simbolo e gloria di Genova quando era Repubblica Marinara e quindi potenza finanziaria, dopo la scoperta delle Americhe.

Expo 1992 ha fatto del Porto Antico, grazie alle architetture di Renzo Piano, un nuovo centro vitale per la città. Eletta nel 2004 Capitale europea della cultura, Genova riscopre i suoi tesori, a partire da quel vero e proprio grembo del mondo che sono i caruggi, ricchi di storia e di genti, dove puoi solo camminare in un labirinto di umori e racconti. Ma c’è una via, resa immortale grazie ai disegni di Rubens, che racconta Genova più di ogni altra. È la Strada Nuova. Qui si affacciano alcuni dei più bei palazzi rinascimentali e barocchi di sempre e di ogni dove. Tanto che l’Unesco nel 2006 ha riconosciuto 42 Palazzi dei Rolli Patrimonio dell’Umanità con questa motivazione: «Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli, nel centro storico di Genova rappresentano il primo esempio in Europa di un progetto di sviluppo urbano promosso da un’autorità pubblica all’interno di un quadro unitario e associato a un sistema particolare di alloggiamenti pubblici in residenze private. I palazzi dei Rolli erano residenze costruite dalle famiglie aristocratiche più ricche e più potenti della Repubblica di Genova. I grandi palazzi residenziali eretti sulla Strada Nuova (ora via Garibaldi) verso la fine del Sedicesimo secolo, formavano il quartiere della nobiltà, che sotto la Costituzione del 1528, aveva assunto il governo della Repubblica».

Non avendo una sede ufficiale in cui accogliere i tanti ospiti illustri — dai sovrani ai nobili, dai cardinali agli ambasciatori — l’8 novembre del 1576 il Senato della Repubblica emana un decreto che istituisce un elenco, “Rollo” appunto, di palazzi che si faranno carico dell’accoglienza. E “Rollo” diventa il nome della residenza nobiliare che ha la dignità di appartenenza al ristretto elenco (all’inizio erano solo 52, poi con i nuovi decreti cresceranno fino a 120). Quest’anno, durante i Rolli Days (evento istituito nel 2011), i palazzi potranno essere visitati come mai prima d’ora e come è giusto che sia, vivendo un tempo che non conosce paragoni nella lunga storia degli uomini. E così i palazzi nobiliari si apriranno ai visitatori attraverso una “digital week”, dal 16 al 23 maggio, fatta di tour virtuali, appuntamenti culturali e musica in dodici residenze, quattro delle quali saranno prime assolute: Palazzo Interiano Pallavicino, dimora abitata senza interruzioni fino ad oggi; Palazzo Stefano Squarciafico, la cui facciata dipinta fu creduta opera di Raffaello; Palazzo Spinola Pessagno, con gli affreschi cinquecenteschi che raccontano Genova e il regno di Spagna; Palazzo Sinibaldo Fieschi, tra gli esempi meglio conservati di architettura tardorinascimentale.

Basterà digitare un indirizzo e un viaggio nel tempo e nell’arte avrà inizio: www.visitgenoa.it/rollidaysdigitalweek

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