giovedì 15 febbraio 2024
Per spiegare queste sepolture, gli archeologici hanno analizzato i dati demografici, la dieta, la genetica e le condizioni dei resti ma questo non ha portato ancora a una spiegazione
Archeologi al lavoro nella necropoli preromana di Verona

Archeologi al lavoro nella necropoli preromana di Verona - Celtudalps

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Un ritrovamento, per certi aspetti enigmatico, che potrebbe far riflettere in modo profondo gli archeologici sulle pratiche riguardanti il culto dei morti in uso nelle società preromane. Alcune persone, parte di un'antica comunità dell'attuale nord Italia, sono state sepolte con resti animali di alcune specie, quali cani, cavalli e maiali. Le ragioni rimangono appunto ancora misteriose, ma potrebbero indicare una relazione forse di “compagnia” tra questi esseri umani e gli animali, o pratiche sacrificali religiose o ancora. Insomma il tema è aperto e davanti a questo ritrovamento bisogna cercare di capire il perché di quanto avvenuto a suo tempo.

Quanto ritrovato è stato evidenziato in uno studio condotto da Zita Laffranchi, dell'Università di Berna, Stefania Zingale, dell'Istituto per lo studio delle mummie, Eurac Research Bolzano e Umberto Tecchiati, dell'Università degli Studi di Milano, pubblicato sulla rivista ad accesso libero Plos One. Delle 161 persone sepolte nel Seminario Vescovile, un sito archeologico che si trova a Verona, dal III al I secolo a.C., ben 16 furono sepolte assieme a resti animali. Alcune tombe contenevano resti di animali usualmente consumati come cibo dagli uomini, tra cui molti maiali, un pollo e parte di una mucca, che potrebbero rappresentare offerte di cibo ai morti. Ma, quattro delle persone sepolte nel sito sono state sepolte accanto ai resti di cani e cavalli, che comunemente non vengono mangiati. Per cercare modelli che potessero spiegare queste sepolture di animali, i ricercatori hanno analizzato i dati demografici, la dieta, la genetica e le condizioni di sepoltura degli esseri umani e degli animali inumati, ma questo non ha portato loro a conclusioni significative. In particolare, le persone sepolte con gli animali non sembrano essere state strettamente imparentate tra loro, il che avrebbe suggerito che si trattava di una pratica di una certa famiglia. Anche coloro che sono stati seppelliti con cani o cavalli non presentano elementi comuni fra loro: si tratta di un bambino sepolto con uno scheletro completo di cane, di un giovane uomo sepolto con parti di cavallo, di un uomo di mezza eta' sepolto con un piccolo cane e di una donna di mezza età sepolta con un cavallo intero, diverse altre parti di cavallo e un cranio di cane.

"La mancanza di schemi tra queste tombe significa che rimangono molteplici possibili interpretazioni di queste sepolture condivise fra umani e animali - hanno dichiarato gli autori - per esempio, animali come cani e cavalli avevano spesso un simbolismo religioso nelle culture antiche ma, allo stesso tempo, individui specifici potrebbero essere stati sepolti con i loro compagni animali". Inoltre, hanno osservato gli autori, “queste pratiche di sepoltura condivise tra uomo e animale potrebbero essere state il frutto dell'intersezione tra i diversi tratti individuali e i costumi della società". "Questo studio, che fa parte del progetto di ricerca Celtudalps, cofinanziato dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica e dalla Provincia dell'Alto Adige, e coordinato da Marco Milella, dell'Università di Berna e da Albert Zink dell'Istituto per gli Studi sulle Mummie, Eurac Research, esplora le sepolture animali, quali cavalli e cani, assieme agli esseri umani, e può accennare a rituali e credenze sconosciute durante gli ultimi secoli a.C. in Italia", hanno concluso gli autori.

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