giovedì 8 luglio 2021
Igiaba Scego ha curato un’antologia sulla vivace scena letteraria del Continente: «Conoscerla significa superare stereotipi e costruire ponti»
Un’affollata via di Harare, in Zimbabwe

Un’affollata via di Harare, in Zimbabwe - Epa/Aaron Ufumeli

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Più di un’antologia, è una sorta di guida o di 'assaggio' per colmare un vuoto, ma anche per stimolare a gustare qualcosa di più. È nata con questo spirito Africana, una collezione di testi di autori contemporanei africani che offre una panoramica ampia, variegata, talvolta sorprendente e spesso curiosa della complessa e vivace scena letteraria del continente. Pubblicato da Feltrinelli (pagine 219, euro 19), il volume è stato ideato e curato da Igiaba Scego, prolifica e dinamica scrittrice afro-discendente nata in Italia da genitori somali, e Chiara Piaggio, grande conoscitrice e frequentatrice dell’Africa subsahariana. L’obiettivo è di offrire al lettore italiano, spesso digiuno di letteratura africana, un primo approccio con scrittori e scrittici di 19 Paesi diversi che, pur nell’inevitabile parzialità, rendono bene la pluralità delle voci africane più interessanti e promettenti del momento. «Sentivamo che nel pubblico italiano c’era una mancanza di conoscenza di questo mondo letterario - spiega Igiaba Scego, che ha pubblicato numerosi romanzi ed è autrice e conduttrice del podcast Tel Me Mama -. Per questo abbiamo pensato di creare uno strumento agile, che aiutasse a far capire innanzitutto che l’Africa è plurale, che ci sono più Afriche dentro le quali ci sono geografie vastissime, mondi incredibili, dinamiche strabilianti». Un continente al di là degli stereotipi, come recita il sottotitolo: «L’Africa è legata all’Europa da una storia e anche da una narrazione 'tossica', che fa riferimento soprattutto al colonialismo e allo sfruttamento che continua ancora oggi. Vorremmo che questa storia cambiasse. Vorremmo che si costruissero ponti e non muri. Anche mentali». Non si tratta solo di suscitare curiosità, insomma, anche se è certamente uno degli intenti delle curatrici. In effetti, i testi pubblicati in Africana spaziano dal saggio all’articolo, dalla denuncia alla comicità, con tante giovani scrittrici a testimonianza che oggi la letteratura africana è effettivamente molto 'femminile'. Troviamo autori famosi come Chimamanda Ngozi Adichie, nigeriana trapiantata negli Usa, o Binyavanga Wainaina, autore keniano recentemente scomparso, a cui il libro è idealmente dedicato: e infatti, si apre con la sua lettera-manifesto uscita su 'Granta' dal titolo Come scrivere dell’Africa. Ma ci sono anche Achille Mbembe, intellettuale camerunese attivissimo in Sudafrica, o altri nomi meno noti, ma già tradotti in Italia, come NoViolet Bulawayo, originaria dello Zimbabwe, o Nadifa Mohamed della Somalia. Il tutto 'illuminato' visivamente dalle immagini neo-pop dell’artista Pierre- Christophe Gam, egitto-ciadiano- camerunese, e del suo progetto dedicato al leader del Burkina Faso Thomas Sankara, ucciso nel 1987. «Pur essendo uno strumento agile, che vorremmo arrivasse anche nelle scuole e nelle biblioteche per essere a disposizione pure dei ragazzi - precisa Scego -, ci piacerebbe che questo volume contribuisse a cambiare lo sguardo e la mentalità, mostrando un’Africa diversa, un continente giovane, pieno di energie e di risorse umane, un’Africa che parla al mondo, con un suo pensiero, anzi con molti pensieri, scorci di realtà in continua evoluzione e mutazione». Scego parla, come già avevano fatto in passato grandi della letteratura e delle lotte altermondiste come Ngugi wa Thiong’o e Aminata Traoré, di «decolonizzare l’immaginario» degli italiani, ancorato, da un lato, a una visione dell’Africa come terra di conquista o di missioni salvifiche; dall’altro, forgiato da una propaganda più recente, infarcita di sentimenti xenofobi e filtrata attraverso la lente delle migrazioni. «Eppure l’Italia - dice la scrittrice - per la sua posizione e la sua storia, sarebbe un ponte ideale fra Europa e Africa. Vorremmo che la gente se ne rendesse conto anche attraverso la lettura di questi testi che ci restituiscono l’energia letteraria di un continente giovane e moderno ».

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