mercoledì 7 febbraio 2024
Il luogo è una grande opera d’arte collettiva che emerge dalla stessa superficie lavica sulla quale, nel secolo scorso, nascono e si sviluppano nuovi quartieri e un’intera città universitaria
L'Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, a Città del Messico

L'Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, a Città del Messico - Fondazione Benetton

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All’Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, a Città del Messico, viene dedicata la trentatreesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, 2023-2024. Il Premio, ideato e realizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e incentrato su un luogo denso di valori di natura, memoria e invenzione, torna a esplorare per la seconda volta, dopo la sua prima
edizione del 1990 che vide la scelta del Sítio Santo Antônio da Bica di Roberto Burle Marx, in Brasile, luoghi appartenenti al vasto mondo dell’America Latina.

L’Espacio Escultórico è un luogo costituito da una grande opera d’arte collettiva che emerge dalla stessa superficie lavica sulla quale, nel secolo scorso, a partire dalla fine degli anni Quaranta, nascono e si sviluppano nuovi quartieri e soprattutto un’intera città universitaria, quella dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM).

Un anello dentato, composto da sessantaquattro prismi in cemento che poggiano su un basamento circolare del diametro di 120 metri, circoscrive un brano di suolo lavico “intatto”, rendendo manifesta la potenza espressiva di questo paesaggio, ma anche la sua condizione mutevole e fragile.

Opera fortemente voluta dall’Università e inaugurata nel 1979, l’Espacio Escultórico esprime in modo esemplare il valore e il significato di un paesaggio – quello del Pedregal de San Ángel, così forgiato da un’eruzione vulcanica – con il quale la città, le istituzioni e le comunità universitarie, l’ambiente culturale e la società messicana si confrontano e dialogano sul piano del suo valore ambientale ed ecologico, della sua potenza evocativa, ma anche dei conflitti generati in seno all’espansione urbana di una megalopoli che ne accerchia il perimetro e ne modifica nel tempo la natura e i significati.

Frutto dell’eruzione del vulcano monogenetico Xitle, – che in termini geologici risulta recente, avendo avuto luogo, approssimativamente, solo millecinquecento o forse duemila anni fa –, il Pedregal (che in italiano potremmo chiamare “pietraia”) ci appare come una distesa di roccia lavica, disseminata di vegetazione e variazioni morfologiche, che si evolve nel tempo e si manifesta come un paesaggio vivo, ricco di valore ecologico, e tuttora denso di richiami alla storia preispanica che lo ha preceduto, nonostante l’enorme riduzione del suo perimetro e della sua estensione originaria.

I principali momenti pubblici del Premio Carlo Scarpa 2023-2024 si svolgeranno, a Treviso, nel mese di aprile: venerdì 12, ore 18, Ca’ Scarpa, sarà inaugurata la mostra dedicata all’Espacio Escultórico e al suo contesto, che sarà aperta al pubblico fino a domenica 30 giugno; sabato 13, alle 10 negli spazi Bomben, la presentazione del libro e del film documentario dedicati al luogo e ai temi di questa edizione del Premio, preceduta da una conferenza di Louise Noelle; alle 17 nella chiesa di San Teonisto si terrà la cerimonia pubblica con la consegna del sigillo simbolo del Premio e proiezione del documentario.

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