giovedì 11 aprile 2024
Sino al 14 aprile 65 film da tutto il mondo su guerre, migrazioni, diritti umani. Ospite Oleksandra Romantsowa della ong ucraina Center for Civil Liberties Premio Nobel per la Pace
Una scena del documentario "Mediha" di Hasan Oswald al Pordenone Docs Festival

Una scena del documentario "Mediha" di Hasan Oswald al Pordenone Docs Festival

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Donne coraggiose e messaggere di pace, difesa dell’ambiente, migrazioni, diritti umani, una retrospettiva su Franco Basaglia in occasione del centenario della nascita e un omaggio al cinema di Marco Bellocchio. Una straordinaria selezione di documentari pluripremiati nei migliori festival del settore e prestigiose anteprime nazionali è quella che si è inaugurata ieri sera alla XVIIma edizione del Pordenone Docs Fest – Le voci del documentario. L’iniziativa di Cinemazero sino al 14 aprile proporrà 24 documentari in anteprima nazionale, 65 film in totale con decine di ospiti da tutto il mondo sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo. Accanto ai film (che verranno giudicati da una giuria d'eccezione presieduta da Marco Bellocchio), ci saranno momenti di dibattito e approfondimento, masterclass e convegni, senza dimenticare l'intrattenimento, con concerti ed eventi.

C’è grande attesa questa sera per l’economista ucraina Oleksandra Romantsowa, direttrice della ong Center for Civil Liberties, Premio Nobel per la Pace 2022, tra gli ospiti che racconterà il lavoro della ong a favore dei diritti umani e della pace. A seguire il documentario The Kyiv files del regista Walter Stockman sulla attività del Kgb in Ucraina.

Molti i temi trattati, a partire dal racconto di zone di guerra e i diritti delle donne e dei minori. Per questo ha commosso e inorgoglito, meritando l’applauso della platea del Pordenone Docs Festival, la storia di Mediha, adolescente della minoranza yazida del nord dell'Iraq, sopravvissuta al rapimento e alla vendita come schiava da parte del Daesh che in apertura del Festival ha ricevuto il Premio “Il coraggio delle immagini” . La ragazza ha affrontato il trauma personale attraverso video-diari da cui è nato il documentario Mediha di Hasan Oswald, prodotto tra gli altri dall’attrice premio Oscar Emma Thompson.

E ancora sarà attualissima la proiezione di Mourning in Lod (venerdì 12 aprile alle 21), accompagnata dalla regista Hilla Medalia, che affronta il conflitto israelo/palestinese dal punto di vista di tre donne di tre fedi diverse, musulmana, cattolica ed ebraica. Tra i protagonisti, dall’Australia Bob Brown porterà la sua testimonianza di cinquant’anni di ambientalismo, con il film The Giants. Venerdì 12 la calciatrice di origine friulana Elena Schiavo, capitana della nazionale italiana negli anni Settanta, racconterà l’esperienza alla dimenticata, ufficiosa, Coppa del Mondo di calcio femminile del 1971, narrata in Copa 71.

Il 12 è protagonista anche il tema delle migrazioni con Agape di Velania A. Mesay e Tomy Mellina Bares, viaggio fra i migranti intrappolati fra le isole di lesbo e Cipro, e Real People di Olmo Parenti documentario che racconta il salvataggio nel Mar Mediterraneo di 114 migranti da parte della nave Ocean Viking.

Sabato 13 aprile in anteprima nazionale Hiding Saddam Hussein, la incredibile avventura del contadino che si ritrovò a nascondere Saddam Hussein in fuga, raccontata dal regista Halkawt Mustafa, presente in sala.
La serata conclusiva è affidata al cineconcerto Acqua, porta via tutto, con musica dal vivo di Teho Teardo, testi di Gianmario Villalta e regia di Roland Sejko, con immagini dell'Istituto LUCE

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