venerdì 17 febbraio 2023
Al via l'iniziativa che porterà attori africani ospiti a Firenze e a Parigi al Teatro della Pergola e al Théâtre de la Ville e attori europei nel continente nero, con la "complicità" di Ionesco
Il regista e direttore del Théâtre de la Ville di Parigi, Emmanuel Demarcy-Mota

Il regista e direttore del Théâtre de la Ville di Parigi, Emmanuel Demarcy-Mota

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«La parola teatro nella mia lingua non esiste», spiega Vincent Mambachaka, consigliere artistico e referente per l’Africa del Théâtre de la Ville di Parigi. Vincent è a Firenze, al Teatro della Pergola, insieme a Emmanuel Demarcy-Mota, direttore del teatro parigino. Sono qui, ospiti del collega Marco Giorgetti, direttore della Fondazione Teatro della Toscana, per annunciare i nuovi progetti dell’alleanza dei teatri europei, che adesso guarda e si allarga al continente africano. «Noi, attori africani, non facciamo l’accademia — aggiunge Vincent —, la nostra scuola è la vita, ma insieme, attraverso il dialogo e l’incontro tra giovani africani e giovani europei, possiamo creare un ponte attraverso il teatro». È così che alcuni attori del Théâtre de la Ville saranno nei prossimi giorni in Africa e attori africani saranno poi anche a Firenze dove a maggio è prevista una giornata dedicata a questa nuova prospettiva, a questo nuovo modo di intendere il teatro che rende possibile a Demarcy-Mota definire «l’Europa e l’Africa un unico continente».Intanto, «un unicum in Italia», come rivendica Giorgetti, è questa collaborazione italo-francese, iniziata cinque anni fa, che si prepara a un ulteriore passo avanti con il progetto "L’attrice e l’attore europei", teso a formare una figura di interprete capace di superare tanto i confini nazionali quanto le barriere linguistiche. Un «attore aumentato», che impegni e si impegni, in campo artistico, sociale, anche su questioni sanitarie e scientifiche. Un attore in grado di far parte di troupe di nazionalità diversa.Primo esito sperimentale del progetto sarà l’inserimento nel cast di Ionesco Suite, con la regia di Emmanuel Demarcy-Mota (alla Pergola dal 30 marzo al 6 aprile), di attrici e attori del Teatro della Toscana scelti tra i diplomati della Scuola Costa e di Oltrarno, uno per replica, al termine di due momenti di lavoro realizzati a Firenze da attrici e attori del Théâtre de la Ville e con prove finali a Parigi.Il lavoro preparatorio si è svolto a Firenze negli spazi dell’ex cinema Goldoni, esattamente lì dove, nel 1915, si incontrarono Jacques Copeau e Edward Gordon Craig. Nel settembre di quell’anno, infatti, Copeau in viaggio di studi visitò quella che allora si chiamava Arena Goldoni, dove Craig (reduce dall’esperienza alla Pergola con la Duse) aveva fondato la propria scuola di teatro. Proprio alla Pergola, qualche decennio più tardi, Orazio Costa, allievo di Copeau, darà vita al Centro di avviamento all’espressione. La scelta di "Ionesco Suite", mosaico di frammenti del teatro di Eugène Ionesco, come spettacolo identitario per questo primo passo non è casuale. È un tributo all’anti-azione del teatro dell’assurdo, al rifiuto della trama, all’uso del colpo di scena adoperato per stupire lo spettatore.Altro momento fondamentale di questa prima fase realizzativa sarà il coinvolgimento dell’Académie Santé-Culture, piattaforma di scambio tra cultura e medicina che mira ad approfondire non solo i punti di contatto tra salute ed espressione artistica, ma anche il comportamento umano e il ruolo del cervello nella gestione delle emozioni e della motricità, anche in rapporto a pazienti nei quali questo controllo è compromesso, come i malati di Parkinson. Questo processo si è spinto fino a creare una versione «aumentata» di Ionesco Suite nella quale, affiancando le attrici e gli attori, studenti di medicina intervengono nel testo e illustrano al pubblico i comportamenti patologici dei personaggi della pièce.Gli studenti di medicina francesi provenienti dal Gruppo ospedaliero de la Pitié Salpêtrière, accompagnati dalla neurochirurga Carine Karachi, incontreranno medici, praticanti e studenti italiani e daranno poi vita a repliche speciali di Ionesco Suite il 1° e il 2 aprile. Negli stessi giorni alla Pergola sono previsti due incontri: il 31 marzo alle 16 con la figlia di Eugène Ionesco, la scrittrice Marie France Ionesco, e il 5 aprile alle 18,30 con Fernando Arrabal, ultimo esponente delle grandi avanguardie storiche del Novecento.

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