lunedì 3 settembre 2012
L'arciere bellunese è salito sul gradino più alto del podio al termine di una gara tesissima. Medaglia di bronzi invece la giovane nuotatrice Cecilia Camellini, che si somma ai due ori ottenuti nei giorni scorsi.
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Medaglia d'oro per l'arciere (e portabandiera) azzurro Oscar De Pellegrin e medaglia di bronzo (la terza, dopo i due ori nei 50 e nei 100 metri) per la nuotatrice Cecilia Camellini. Giornata ricca di soddisfazioni per gli azzurri alle Paralimpiadi di Londra. Al termine di tre giorni di gare, De Pellegrin conquista l'oro nella gara individuale dell'arco ricurvo W1/W2. L'atleta di Belluno ha sconfitto uno dopo l'altro gli avversari che gli si sono presentati davanti: ultimo, il malese Hasihin Sanawi, superato al termine di un match sempre in bilico per 6-5. Prima di lui, aveva battuto il rappresentante di Taipei Seng per 7-3 in semifinale, il coreano Mg Lee ai quarti e lo statunitense Russell Wolfe per 6-0 agli ottavi.
Piemontese,49 anni, De Pellegrin porta al culmine a Londra nel migliore dei modi una carriera piena di riconoscimenti alla quale mancava proprio l'oro paralimpico nell'individuale (a Sydney lo aveva raggiunto nella gara a squadre). De Pellegrin, infortunato sul lavoro nel 1984 nell'azienda agricola di famiglia, assistito Inail, ha iniziato la sua carriera sportiva nel tiro a segno (bronzo a Barcellona '92 e ad Atlanta '96) per poi passareall'arco a partire da Sydney 2000 (oro a squadre e bronzo individuale). Quarto ad Atene 2004, conquista a Pechino 2008 un bronzo a squadre. 
CAMELLINI, BRONZOA SORPRESA. Una sorpresa il bronzo di Cecilia Camellini nei 100 metri dorso (categoria S11), dopo i due ori e i due record del mondo conquistati nei giorni scorsi nei 50 e nei 100 stile libero. Accolta ieri sera da un fragoroso applauso a Casa Italia, Cecilia Camellini racconta le emozioni di questi giorni. «Anche io - ha dichiarato - non me lo aspettavo: terza gara, terzo giorno. Certo, io entro in vasca con la motivazione e la cattiveria di sempre, poi la neozelandese e la giapponese sono partite forti, ma sono soddisfatta del mio terzo posto perchè l'ho proprio conquistato. Non avrei potuto fare di più. Sonoveramente soddisfatta».
Una storia che inizia da bambina e che oggi, alle soglie di una laurea, completa una giovane donna con una lunga strada davanti ancora da fare. «Ho cominciato a fare sport non agonistico da giovane. Non avevo idea di cosa fosse il nuoto. Non è solo competizione, ma qualcosa che ti completa. Fare attività è importantissimo, perchè secondo me forma il carattere ed è un buon aiuto per socializzare. Non è uno sport di squadra, ma anche negli sport individuali si sta insieme».Al collo tre medaglie, ma la Paralimpiade di Cecilia Camellini non è ancora finita. «Ho ancora due gare, 400 stile e 200 misti. In questi giorni - ha infatti aggiunto - recupererò un pò di concentrazione e energie per tornare cattiva e determinata in vasca il 7 settembre, come sono sempre stata. Ci metterò l'anima e il cuore perchè le Olimpiadi vengono ogni 4 anni e io ho fatto tanti sacrifici. Voglio andare fino in fondo».
«Una straordinaria atleta, ma anche - ha voluto aggiungere Luca Pancalli, presidente del Cip, nell'ambito della simbolica premiazione a Casa Italia - una straordinaria protagonista di tutto il movimento paralimpico internazionale».
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