sabato 3 giugno 2017
Al posto di Juve e Real ci sono Barcellona e Paris Saint-Germain, ma non si tratta di football e non si gioca a Cardiff. Riflettori puntati sulla pallamano: in campo a Colonia anche Vardar e Veszprem
Niente calci nell'altra Champions
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Dalla punta della cattedrale di Colonia la Lanxess Arena non sembra proprio la struttura polifunzionale più grande d’Europa. Visto da lassù l’impianto da quasi 20mila posti si nota solo per l’arco bianco sopra il tetto, mentre osservato dall’interno il palazzetto sprigiona l’aura dei grandi eventi. A meno di due settimane dalla finale dei Mondiali di hockey su ghiaccio, la lastra bianca gelata ha lasciato spazio al morbido parquet, mentre le balaustre di plexiglas sono state sostituite dai banner pubblicitari di stampo calcistico. Una delle tante assonanze con la disciplina che a Cardiff assegna la Coppa dalle grandi orecchie. A 830 chilometri di distanza dalla capitale gallese sempre di Coppa dei campioni si parla. Ma qui al centro dell’attenzione non c’è il pallone, bensì una palla più piccola che anziché essere calciata sarà lanciata con le mani. L’altra Champions è quella di pallamano, il più veloce sport di squadra con la sfera. Da noi è cosa di nicchia, praticata da pochi – Puglia e Alto Adige sono le mecche – con la denominazione della Federazione riportante il termine “giuoco”, come la Figc. Nel resto d’Europa la pallamano è popolarissima, muovendo soldi – top player pagati come calciatori di seconda fascia, club foraggiati da ricchi sponsor – e tifosi, attesi in massa nel weekend di Pentecoste – festività sentitissima in Germania – sebbene non siano presenti squadre teutoniche. In lizza per lo scettro continentale ci sono i sorprendenti macedoni del Vardar, gli ungheresi del Veszprem e poi due club che rimandano alla Champions calcistica: Paris Saint-Germain e Barcellona.

Accanto ai club pallonari entrambe le polisportive vantano anche la squadra di pallamano, tanto che Barça e Psg sono tra le corazzate dell’handball. Quella tra catalani e parigini sarebbe una finale glamour col francese Nikola Karabatic contro i vecchi compagni spagnoli alla caccia della quarta coppa con altrettante casacche. Con nove titoli in bacheca (l’ultimo due stagioni fa), i blaugrana sono i plurivincitori del trofeo, che da quando è sorta la Final Four (2010) si assegna sempre a Colonia, oggi un santuario dell’handball come nel Medioevo lo era per i pellegrini in visita all’Arca dei Re Magi.Taluni giungeranno in aereo, talaltri in treno, mentre i più originali sceglieranno il battello, vista la navigabilità del Reno. Il montepremi è contenuto rispetto alla Champions calcistica – al vincitore quasi mezzo milione di euro – nonostante la vendita dei diritti sul nome alla Velux. In cambio alla società danese produttrice di finestre sono finiti una serie di sky box al secondo anello, oltre che i tavoli con vista campo nel ristorante, da dove i fortunati si godranno da vicino l’esibizione della pop star Melanie C.

I tifosi blaugrana più calorosi hanno prenotato la curva senza seggiolini, il luogo migliore per assistere alla rottura di un tabù: nell’ultimo decennio hanno vinto la Champions di pallamano solo quando Messi e compagni hanno sollevato la coppa, coincidenza che stasera non avverrà. Tra la decima del Barça e la premiére del Psg (nell’anno in cui la Francia ha vinto il Mondiale in casa) ci sono di mezzo Vardar e Veszprem. Gli ungheresi hanno perso le ultime due finali e non intendono concedere il tris. Semifinali oggi alle 15.15 e alle 18, in tempo per poi immergersi nella notte calcistica. Nei pub del centro televisori sintonizzati sul Millennium Stadium, fiumi di birra permettendo.

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