martedì 3 ottobre 2023
Recuperati la torre campanaria romanica e il dipinto che raffigura il martirio di Ippolito, patrono della città di Fiumicino. Il complesso si pone alle radici della presenza cristiana a Roma
Il conventino di Sant'Ippolito, nel Parco Archeologico di Ostia Antica

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Sono stati presentati a Fiumicino, al complesso monumentale di Sant’Ippolito all’Isola Sacra, nel contesto del Parco archeologico di Ostia Antica, gli interventi di restauro effettuati al Conventino di Sant’Ippolito, in particolare alla torre campanaria romanica e al dipinto, nella cappella del Conventino, nel quale è raffigurato il martirio di Ippolito, che è anche patrono della città di Fiumicino. Un’occasione, al di là delle apparenze, di grande rilievo storico, culturale e religioso, come ha confermato la presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del vescovo di Porto-Santa Rufina monsignor Gianrico Ruzza, del direttore del Parco archeologico Alessandro D’Alessio e del direttore generale Musei Massimo Osanna. Il complesso monumentale, infatti, è testimone di una storia complessa, che si pone alle radici della presenza cristiana a Roma, oltre che luogo del martirio di sant’Ippolito, da subito divenuto polo di riferimento devozionale per l’area circostante.
Sorto in una posizione periferica rispetto alle grandi infrastrutture portuali di Ostia Antica, considerato il più grande porto dell’antichità (capace di far coabitare tutte le etnie, le religioni e le devozioni del Mediterraneo, con templi e aree di culto dedicate), è stato edificato a più riprese su precedenti strutture che testimoniano la presenza di un’antica area termale e di numerose cisterne. Ѐ costituito dai resti di una vasta basilica paleocristiana a tre navate la cui dedicazione a sant’Ippolito è stata confermata da scavi recenti che hanno portato alla luce un sarcofago con un’epigrafe che riporta il nome del martire e al suo interno numerosi resti ossei. La basilica, costruita su una precedente cappellina, venne edificata nel IV secolo. Semidistrutta nell’invasione dei Vandali, venne nuovamente edifica alla fine del VI secolo con evidenti riprese nel IX (dell’inizio dell’800 è il bel ciborio voluto da papa Leone III, ricostruito e conservato nel Conventino), XI e XII secolo.
Proprio del XII secolo è il grande campanile romanico che tutt’ora domina l’area circostante, affiancato da un piccolo convento, conosciuto come Conventino di sant’Ippolito, costruito in epoca successiva. I restauri inaugurati hanno riguardato proprio queste due strutture. In particolare, la torre campanaria è stata oggetto di importanti opere di consolidamento mentre la cappella del conventino è stata ripulita, a cominciare dall’altare settecentesco voluto da cardinale Carafa e dal coevo affresco raffigurante il martirio del santo (anch’esso commissionato da Carafa) che è stato riportato all’originario splendore.
Prima del suo abbandono, fra XIV e XV secolo, la basilica è stata per lungo tempo sede della cattedra vescovile della diocesi di Porto proprio per l’importanza devozionale che nei secoli avevano assunto i resti del martire. Secondo la tradizione, l’Ippolito che qui è venerato, venne gettato vivo in un pozzo dell’Isola Sacra nel III secolo.

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