venerdì 13 aprile 2012
Favoriti «Romanzo di una strage», «Habemus Papam» e «This must be the place». A differenza dell’anno scorso i 1.751 giurati non hanno candidato commedie ma film impegnati. Il vincitore sarà proclamato il 4 maggio.
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Prima sfida tutta italiana per Mar­co Tullio Giordana, Nanni Mo­retti e Paolo Sorrentino. Annun­ciate ieri le candidature ai David di Do­natello, gli Oscar italiani che saranno assegnati il prossimo 4 maggio presso l’Auditorium Conciliazione di Roma. Sono infatti tre le pellicole che hanno ottenuto il maggior numero di nomi­nation. Primo tra tutti Romanzo di u­na strage, il film di Marco Tullio Gior­dana su piazza Fontana, che totalizza ben 16 nomination. Seguito da Habe­mus Papam, ultimo discusso film di Nanni Moretti con protagonista un car­dinale che rifiuta di diventare Papa an­che se eletto perché non si sente all’al­tezza, con 15 (candidato ora perchè u­scito nelle sale a maggio in concomi­tanza con la selezione ufficiale del Fe­stival di Cannes). Terzo This must be the place, il film di Paolo Sorrentino che raggiunge ben 14 nomination. I tre film, candidati come migliore film e co­me miglior regia, si contengono il Da­vid di Donatello insieme a Cesare deve morire (la pellicola dei fratelli Taviani, Orso d’oro al Festival di Berlino) e Ter­raferma, il film di Emanuele Crialese, in concorso all’ultima Mostra del ci­nema di Venezia. A contendersi la sta­tuetta per la migliore regia entra come sesto concorrente anche Ferzan Ozpe­tek, per Magnifica presenza, un film che con 8 nomination, ottiene lo stesso nu­mero di candidature di Cesare deve mo­rire. Una sfida che evidenzia, nelle scelte dei 1751 giurati dell’Accademia del Ci­nema italiano, una leggera rotta di in­versione rispetto al 2011. Mentre l’an­no scorso la commedia brillante e di successo per il grande pubblico con­quistava le più importanti statuette (ri­cordiamo la candidatura come miglior film a Benvenuti al Sud e Basilicata Coast to Coast insieme alla miglior re­gia per Immaturi) quest’anno emer­gono sul fronte leggero solo Scialla!, l’opera prima dello sceneggiatore Fran­cesco Bruni (con 5 candidature), pic­cola grande sorpresa al Festival di Ve­nezia, e le nomination per il miglior at­tore e attrice protagonista per Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone. Occorre però non dimenticare alcuni grandi -piccoli film che hanno avuto poco spazio nelle sale e nei media co­me il delicato film Io sono lì, del docu­mentarista Andrea Segre che totalizza 4 candidature (miglior regista esor­diente, produzione, migliore attrice protagonista e migliore attore non pro­tagonista) e Il mio domani di Marina Spada che ha ottenuto la nomination per Claudia Gerini, come attrice pro­tagonista. Annunciati invece i vincito­ri del miglior corto e del miglior docu­mentario. La giuria, presieduta da An­drea Piersanti e composta da 9 giura­ti, ha scelto per il David un corto d’a­nimazione Dell’ammazzare il maiale, di Simone Massi e il documentario Tahrir Liberation Square di Stefano Sa­vona (scelto tra 6 candidati su 120 se­lezionati), il film distribuito nelle sale in Francia mentre in Italia trasmesso solo in televisione. «Durante la serata di premiazione (condotta sempre da Tullio Solenghi, n.d.r) – ha sottolineato Gianluigi Ron­di, presidente dell’accademia durante la conferenza stampa – posso annun­ciare la partecipazione di Francesca Lo Schiavo, premio Oscar come sceno­grafa di Hugo Cabret, e la regista Lilia­na Cavani che riceverà il David di Do­natello alla carriera».
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