lunedì 17 settembre 2018
Record di iscrizioni alla lista da cui verrà scelto il titolo che parteciperà alla selezione dell’Academy per la pellicola straniera. Favoriti Garrone e Muccino, grande assente “Loro” di Sorrentino
Una scena del film Dogman, di Matteo Garrone, con Marcello Fonte. Già in gara a Cannes

Una scena del film Dogman, di Matteo Garrone, con Marcello Fonte. Già in gara a Cannes

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Nel 2016 erano 7, nel 2017 14, quest’anno 21. È una vera e propria progressione quella dei film di nazionalità italiana in corsa alla selezione del candidato italiano all’Oscar per il miglior lungometraggio in lingua straniera. Un vero e proprio record assoluto. I requisiti per partecipare alla selezione per correre agli Academy Awards sono diversi, ma la principale è aver avuto una distribuzione in sala tra il 1° ottobre 2017 e il 30 settembre 2018.

Tra i candidati si va da autori affermati come Gabriele Muccino (A casa tutti bene) a Matteo Garrone (Dogman), da Ferzan Ozpetek (Napoli velata) a Marco Tullio Giordana (Nome di donna) fino a Paolo Genovese (The place). Ci sono poi registi emergenti, più giovani o poco conosciuti, come Stefano Amatucci con Caina ed Egidio Termine con Il figlio sospeso. Un azzardo o una promessa? A colpire di più però è il grande assente, Paolo Sorrentino – l’ultimo regista italiano premiato con l’Oscar nel 2014 – con con i due capitoli di Loro.

Al di là delle reali possibilità, sono in molti a interpretare in segno positivo l’alto numero dei partecipanti. In diversi individuano un segno dell’apertura del cinema italiano alle coproduzioni internazionali e alla lingua inglese, basti pensare che i tre film italiani in corsa a Venezia erano tutti in lingua: da quello di Roberto Minervini What you gonna do if the word is on fire? a Suspiria di Luca Guadagnino fino a quello di Mario Martone Capri-Revolution parzialmente in lingua inglese (nessuno di questi però può correre per l’Oscar).

Altra sorpresa è la presenza di film di genere, come La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, La terra dell’abbastanza di Damiano e Fabio D’Innocenzo, Una storia senza nome di Roberto Andò e il gotico-tragico Riccardo va all’inferno di Roberta Torre. E persino commedie, da Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani a Quanto basta di Francesco Falaschi fino a Tito e gli alieni di Paola Randi. Gli altri film sono Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi, L’esodo di Ciro Formisano, L’età imperfetta di Ulisse Lendaro, Lazzaro felice di Alice Rohrwacher, Manuel di Dario Albertini e Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio.

La commissione istituita all’Anica, su richiesta dell’Academy Awards, dovrà designare, con una giuria per ora segreta, un solo candidato italiano il prossimo 25 settembre.

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